Maria Elena Boschi in rosso per il maggio fiorentino

Maria Elena Boschi, ministro per le riforme, è tra i più giovani ministri dell’esecutivo guidato dal già presidente della provincia e sindaco di Firenze Matteo Renzi. Carriera brillante quella del ministro Boschi che in un’intervista recente ha dichiarato di essere single e di essere alla ricerca di un compagno.

Così Boschi a Vanity Fair: “Desidero molto trovare un compagno. Torno tardi dal lavoro, la casa è sempre vuota sono lì da sola a bermi una tazza di latte e magari ho passato la giornata a discutere di emendamenti con uno dell’opposizione. Vorrei almeno trascorrere il mio tempo libero con qualcuno con cui sognare un futuro insieme”. La Boschi ammette anche di sentire l’esigenza di diventare mamma: “Figli? ne vorrei tre. E a volte penso di essere già in grave ritardo”.

Nella foto in alto Maria Elena Boschi è ritratta al suo arrivo al gran galà di inaugurazione del nuovo teatro del Maggio Musicale Fiorentino in abito lungo rosso, scarpe e pochette scuri. A qualcuno la scelta dell’abito ha fatto pensare ad una citazione de ‘La signora in rosso’, film del 1984 diretto dal regista Gene Wilder.

Intervento del premier Renzi – Matteo Renzi nel suo intervento ha dichiarato: “A nome del governo vorrei ricordare quello che è accaduto in questi anni per dare un messaggio di speranza. Era un giorno di febbraio 2010 quando il percorso di costruzione di questo teatro sembrava improvvisamente bloccato, era stato voluto dal Governo guidato da Romano Prodi e l’allora ministro per la Cultura scelse di investire su alcuni luoghi per l’Unità d’Italia. Però nel febbraio 2010 tutto sembrava bloccato, un’indagine, un’ inchiesta, degli arresti. Allora il Comune di Firenze decise di sostituire i dirigenti statali che erano stati arrestati e di andare avanti lo stesso. E oggi siamo qui”. “E se l’Italia – ha aggiunto Renzi – ha ancora uno spazio e una possibilità, questo spazio e questa possibilità stanno nel fatto e nella possibilità che c’è una stragrande maggioranza di persone perbene che continuano a fare egregiamente il proprio lavoro”.