Marino, Giuliano Ferrara accusa i romani: chi lo ha votato si vergogni

l'ex direttore del foglio giuliano ferrara di profilo con la giacca in velluto

“Tutti coloro che hanno votato per Ignazio Marino sindaco di Roma dovrebbero guardarsi nello specchio, arrossire pieni di vergogna, e far seguire una giornata di lutto democratico”. A Giuliano Ferrara, ex direttore del Foglio la cui direzione è passata da gennaio nelle mani del suo delfino Claudio Cerasa, l’ormai ex sindaco di Roma non è mai piaciuto. Nel 2013 – ha rivelato Ferrara nel suo editoriale di venerdì scorso – aveva votato per Gianni Alemanno, oggi accusato dai magistrati romani di corruzione e finanziamento illecito per 125mila euro nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale” dello scorso dicembre.


D’altronde era stato proprio lo stesso Giuliano Ferrara, all’indomani della prima tranche di arresti che avevano messo sottosopra il Campidoglio e la Regione Lazio, a definire Buzzi e Carminati dei semplici “cravattari”. Senza aver ancora letto le carte – ci mancherebbe, signora mia! – l’elefantino parlava di semplici “ladri, ladruncoli, millantatori, politicanti, funzionari corrotti e cialtroni vari” che “sono un po’ dappertutto” ma – precisava – “trasformarli in una ‘mafia’, precisando che è ‘originale’, ‘senza affiliazione’, e farne un ‘sistema criminale’ simile alla piovra, in un horror movie che si ricollega alla banda della Magliana, andata in pensione parecchi anni fa, è appunto una colossale bufala”.

Controcorrente anche il suo pensiero sul funerale dei Casamonica del 20 agosto scorso. In quel caso Ferrara accusava “media e politici di serie b” di inscenare “una chiassata balorda sui funerali kitsch-glamour di un capofamiglia Sinti, Vittorio Casamonica” solo per “convincerci che a Roma tutto è in mano alla mafia”.

Giuliano Ferrara all’attacco di Marino

Venerdì, a poche ore dall’annuncio di dimissioni del sindaco di Roma che dovrebbero essere formalizzate nella serata di domani, Ferrara è tornato all’attacco. E non solo di Marino. Soprattutto dei 665mila romani che lo avevano votato alle comunali del giugno 2013: questi – scrive Ferrara – “si devono vergognare” e “ lo devono fare uno per uno con giusta contrizione”.

Poi passa a spiegare perché gli elettori di Marino dovrebbero annunciare una giornata di lutto democratico.

“Piango per la nota frase che Gore Vidal, come ho già ricordato, considerava la più importante di tutte nella lingua inglese: I told you so. Noi ve lo avevamo detto. Infatti questo giornale, imbeccato da fonte sicura e attentamente verificata, rivelò una storia banale e poco commendevole di doppi referti di spesa tra Palermo, la città in cui la Grande Eccellenza Chirurgica si era venuta a insediare, e Pittsburgh, dove aveva operato, la Suddetta Eccellenza, per alcuni anni. Doppi referti e doppi rimborsi per una spesa unica. Per gli americani era abbastanza, e anche per i palermitani, per i romani era ancora poco”.

“Le Eccellenze ve le bevete tutte e sempre” conclude Giuliano Ferrara che arriva a definire la maggioranza dei cittadini romani “ubriachi dal nulla, tentati da quel coglionazzo simpatico di Goffredo Bettini (ex fedelissimo di Veltroni e ras del Pd romano, ndr), che propose Marino per accorgersi subito dopo che era una sòla”. Ergo: “ora dovete vergognarvene, così, semplicemente, e dovete elaborare uno dei tanti lutti che il metodo democratico impone a chi sceglie malamente, fino a sputtanare perfino il Caput Mundi”.