Decreto legge Irpef, sì del Senato, adesso il testo passa alla Camera

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Passa al Senato la fiducia sul decreto Irpef, con 159 sì, 112 no e nessun astenuto. Il testo passa ora alla Camera.In mattinata il Ministro per le riforme e i rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi, durante la seduta dell’assemblea in corso al Senato aveva annunciato che il governo avrebbe messo la fiducia sul testo. Il testo estende la misura del bonus di 80 euro in più in busta paga ai redditi medio-bassi. Una decisione con cui, di fatto, il governo intende mettere al riparo da eventuali contraccolpi il decreto, accelerando i tempi per approvare il testo entro il 23 giugno, termine entro il quale il decreto deve essere convertito in legge.

Il presidente di turno, il leghista Roberto Calderoli, ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo che dovrà stabilire la modalità e i tempi entro cui far svolgere la votazione, attesa comunque nella giornata di oggi. Il ministro Boschi, a nome del governo Renzi, ha spiegato che la fiducia sarà richiesta per l’interno maxi-emendamento che, di fatto, sostituisce il provvedimento con cui il governo ha recepito ”le modifiche apportate dalle commissioni Finanze e Bilancio del Senato”. A tale precisazione, il presidente di turno Calderoli ha ribattuto aggiungendo che, come da prassi, il maxi-emendamento verrà trasmesso “alla commissione Bilancio” affinché si possa procedere con le necessarie verifiche sulla copertura finanziaria delle norme in esso contenute.

Nel testo, uscito ieri dalla discussione in Commissione, è contenuto l’allargamento del bonus di 80 euro in busta paga ai lavoratori che ne guadagnano fino a 24mila all’anno. Bocciata, invece, la richiesta di Ncd di estendere la misura alle famiglie numerose, con l’impegno, però, da parte del governo, a far confluire tale proposta nella legge di Stabilità. Il maxi-emendamento contiene, tra l’altro, anche altri provvedimenti come la ratifica della scadenza della Tasi, la conferma del taglio di 150 milioni di euro alla Rai, e ulteriori tagli alle società partecipate.

Carmela Adinolfi