Referendum, Renzi apre la campagna: si vince a destra

Renzi, referendum costituzionale

È un Matteo Renzi attivamente proiettato al 4 dicembre quello che ha aperto ieri, prima a Perugia e poi nella “sua” Firenze, la campagna referendaria per il “Sì”. Il premier non usa giri di parole e conferma quanto dichiarato al Foglio nell’intervista pubblicata ieri: piaccia o no, i voti della destra serviranno per far passare la riforma. “Va dove lo porta il cuore” taglia corto, e con un filo di ironia, l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani. Anche Roberto Speranza ci va giù duro: “così si dice addio ai voti del Pd”.

Alla luce di questo, si arricchisce di un significato elettorale il rilancio di Renzi in merito alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina che strizza l’occhio al mondo imprenditoriale vicino alla destra e deluso dallo stop alle Olimpiadi di Roma imposto da Beppe Grillo prima, e dalla Raggi poi. Anche l’accordo trovato con i sindacati sul tema delle pensioni rappresenta un buon viatico per il governo in vista dell’appuntamento referendario.

Renzi contro D’Alema: espetto di lotta fratricida, chiedere a Prodi e Veltroni

Il premier, inaugurando il suo tour per le città italiane, elogia i punti cardini della riforma costituzionale, dalla semplificazione delle istituzioni, al taglio del numero dei parlamentari, e stigmatizza i sostenitori del fronte opposto che basano il loro “No” al Referendum non sul merito, ma sulla voglia di mandare a casa il governo. Il Presidente del Consiglio, però, non può dimenticarsi del suo ruolo di segretario del Pd. Ecco allora gli appelli all’unità, a lavorare “pancia a terra” per far superare alla riforma l’ostacolo referendario, a non farsi ammaliare dagli esercizi di tattica politica di Massimo D’Alema “esperto di lotta fratricida in casa: citofonare Romano Prodi e Walter Veltroni per sapere di che stiamo parlando”. Dai palchi di Perugia e Firenze sono stati lanciati anche segnali di apertura sulla legge elettorale. Il segretario-premier ha manifestato la sua disponibilità a ritornare a discutere nuovamente sull’Italicum, non nascondendo di considerarlo “perfetto” così com’è.

Scoccata finale per il premier in pectore del M5S, Luigi Di Maio, “partito per cambiare la storia e finito a cambiare la geografia”. Stasera negli studi di La7 Matteo Renzi sarà ospite di Enrico Mentana, assieme al costituzionalista Gustavo Zagrebelsky tra i più prestigiosi fautori del No alla riforma, per un atteso confronto sulle modifiche alla Costituzione Italiana.

Andrea Ficchi