Referendum costituzionale: ecco come votiamo dall’estero

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Referendum costituzionale: ecco come votiamo dall’estero

Negli ultimi giorni, si è parlato del voto dei cittadini italiani residenti all’estero. La mancanza di un quorum e l’incertezza sul risultato, ha spinto entrambi i bandi a mobilitarsi per captare il voto fuori dai confini nazionali.

Da un lato, il comitato per il ‘Si’ ha inviato 4 milioni di lettere agli italiani iscritti all’AIRE. Scelta, tra l’altro, criticata dagli oppositori alla riforma. Salvini ha addirittura assicurato che avrebbe sporto denuncia nei confronti di Renzi. Dall’altro lato, i 5 Stelle hanno cominciato una campagna denominata “World Tour”. Esponenti del partito pentastellato fanno visita alle maggiori città europee e mondiali – dove è forte la presenza italiana – per spiegare le ragioni del ‘No’. il vice-presidente della Camera, Luigi Di Maio, ha visitato le maggiori metropoli europee. Tra quest, Londra, Madrid, Bruxelles, Parigi e Berlino. Gli stessi comitati esteri del ‘Si’ e del ‘No’ hanno organizzato vari appuntamenti di dibattito, per conoscere le ragioni dell’uno e dell’altro.

Referendum costituzionale: chi sono gli elettori che votano dall’estero.

Il bacino elettorale degli italiani residenti all’estero è formato sia dagli iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) che non. Sono studenti erasmus, lavoratori a tempo determinato e indeterminato, persone che cercano fortuna altrove. Italiani che lavorano dall’estero, ma per l’Italia. La colonia italiana fuori dai confini nazionali è sempre più numerosa e ha superato quella degli stranieri residenti nel Belpaese. Con il passare degli anni, quindi, il voto estero ha assunto una crescente rilevanza. In questi giorni, sono arrivate le buste (plichi) contenenti tutto il materiale per poter votare. Il quesito è già lì, sul tavolo. La cabina elettorale non è altro che una scrivania. Il voto è anticipato. Vediamo, quindi, come
votano gli italiani dall’estero

Referendum: come si vota dall’estero.

L’elettore ha tempo di far arrivare la busta già affrancata con l’indirizzo dell’ambasciata fino alle ore 16:00 del 1 dicembre 2016. Per l’invio, quindi, si consiglia un certo anticipo. All’interno del plico, troviamo la scheda con il quesito referendario. Si vota con penna nera o blu. Tutte le indicazioni, passo per passo, sono contenute nel semplice foglio illustrativo. Dopo aver espresso il proprio voto, il quesito si ripone nella busta bianca  e la si chiude. Posteriormente, si inserisce la busta bianca e la si mette in quella affrancata con l’indirizzo dell’ambasciata. Contestualmente, si pone il tagliando del certificato elettorale all’interno della busta affrancata (non della busta piccola). L’ultimo passaggio è, ovviamente, la spedizione (gratuita) della busta affrancata.

Referendum costituzionale: i dubbi sulla possibilità di brogli

Il tema ritorna con prepotenza ad ogni tornata elettorale. Questa volta più che in altre occasioni, la possibilità di brogli è stata paventata dalle forze di opposizione. Il processo di voto dall’estero viene criticato sotto vari punti di vista. Dalle difficoltà nel ricevere il plico, alla maniera in cui vengono gestite le buste. Inoltre, la mancanza di uno stretto controllo fa pesare, ancor di più, la complessità del processo elettorale.