Sondaggi elettorali Germania, l’analisi: l’effetto Schulz non è finito

sondaggi elettorali germania - Martin Schulz, candidato della SPD

Sondaggi elettorali Germania: l’effetto Schulz non è finito

Martin Schulz continua a soffiare sulle vele della SPD, mantenendola in scia alla CDU di Angela Merkel. Questo è quanto emerge dall’analisi degli ultimi sondaggi elettorali condotti dagli istituti demoscopici di Germania, in merito alle intenzioni di voto in vista delle elezioni di settembre.

La candidatura di Schulz alla Cancelleria è ormai notizia di alcune settimane fa. Il primo impatto sulle intenzioni di voto è stato a dir poco travolgente, con una SPD data in rapida risalita e – secondo alcuni sondaggi – addirittura davanti alla CDU. Ma ora la situazione quale è?

L’analisi delle ultime rilevazioni evidenzia come l’effetto Schulz non sia ancora terminato, pur non presentando più i notevoli margini incrementali delle precedenti settimane.

Sondaggi elettorali Germania: l’effetto Schulz continua

Analizzando i dati di febbraio, il passo avanti della SPD è notevole. Il partito di Schulz ad oggi sfonda quota 30%, guadagnando oltre 8 punti rispetto al mese precedente. In sostanza, il bottino elettorale socialdemocratico è aumentato di 1/3 nel giro di 20 giorni.

Ma l’incremento come si distribuisce? Dando un’occhiata ai sondaggi si può notare come, al momento, la SPD riesca a gestire con successo l’energica spinta provocata dall’effetto novità della candidatura di Schulz.

Come si può notare dal confronto tra le rilevazioni condotte nelle prime 2 decadi di febbraio, i socialdemocratici non solo confermano il balzo in avanti dovuto alla scelta di Schulz, ma addirittura il trend evidenzia un’ulteriore riduzione del gap con la CDU.

Se il dato di febbraio vede il partito della Merkel mediamente al 32.6% (quasi 3 punti in meno rispetto a gennaio), si può notare come il trend sia in ulteriore – seppur lieve – discesa. Le rilevazioni condotte negli ultimi 10 giorni vedono infatti la CDU sotto al 32%. Al contrario, nello stesso periodo la SPD si spinge sino al 31%. E così, restringendo il confronto solamente agli ultimi 10 giorni, il gap tra i due maggiori partiti risulta inferiore ad un punto.

Sondaggi elettorali Germania: la situazione tra i partiti minori

Dietro di loro, il trio rappresentato da GRÜNE, Die Linke e FDP conferma il passo indietro rispetto a gennaio, che li vede perdere complessivamente circa 4 punti. Con riferimento agli ultimi 10 giorni, il quadro resta piuttosto immutato, con incrementi minimali per la Sinistra – cui fa da riflesso un leggero passo indietro dei Verdi – mentre i liberali restano stabili.

Continua invece il momento (relativamente) delicato dell’estrema destra AFD. Dopo aver sfiorato quota 14% tra settembre ed ottobre scorso, il partito guidato da Frauke Petry registra un calo di appeal. Ad oggi il dato di febbraio la vede al 10.8%, con un passo indietro di mezzo punto nel confronto tra gli ultimi 10 giorni e la decade precedente. Cifre che però non ne mettono in discussione il ruolo di migliore tra le forze politiche minori, rivelandosi l’unica tra esse in grado di raggiungere la doppia cifra. Un dato più che raddoppiato rispetto a quello delle elezioni 2013, in cui il partito non riusci a superare lo sbarramento del 5%, che ne impedì l’accesso al Bundestag.