Sondaggi elettorali: Energie per l’Italia al 10% secondo Parisi

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Sondaggi elettorali: Energie per l’Italia al 10% secondo Parisi

Energie per l’Italia, il Movimento creato da Stefano Parisi, terrà il suo battesimo sabato 1 aprile a Roma.

“Energie per l’Italia è un grande movimento che sarà il punto di riferimento della politica italiana per i prossimi 20 anni. Il primo aprile, all’Hotel Ergife di Roma, faremo la conferenza nazionale, ci saranno molti volti nuovi e tantissime persone” ha detto ieri l’ex candidato sindaco di Milano a Un Giorno da Pecora.

Le vecchie dicotomie destra e sinistra non interessano più di tanto l’ex delfino di Berlusconi.

“In questo momento i parametri destra o sinistra sono quello che sono, oggi si diluiscono sempre di più. Noi, ad esempio, siamo per tagliare la spesa pubblica in modo drastico”.

Una ricetta politica già sventolata da diverse forze politiche eppure Parisi si dice convinto che con le sue idee è possibile raccogliere un buon bottino di voti. “Alle prossime elezioni, possiamo arrivare prendere il 10%”.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario però chiamare a raccolta tutti i moderati che non votano più Forza Italia. Su questo punto Parisi ha le idee chiare e in una recente intervista alla Stampa ha lanciato l’amo.  “In Italia urge la nascita di un nuovo soggetto politico che non sia la mera somma dei piccoli partiti usciti dalla diaspora di Forza Italia. Chi vuole contribuire alla sua costruzione ben venga. Dobbiamo essere un punto di riferimento. Ma devono essere chiari i valori e le prospettive”.

Sondaggi elettorali: Parisi e le possibili alleanze

Per ora alleanze in cantiere con Alternativa Popolare di Alfano non sono previste. “E’ necessario un grande processo di coinvolgimento popolare per costruire questa nuova realtà. Con persone nuove, idee chiare, discontinuità con le politiche economiche e sociali. Il paese è in preda ad una grave crisi economica e sociale. Dobbiamo uscirne con determinazione e competenze. E con persone che siano espressione delle nostre comunità e non delle segreterie dei partiti”.

“Non serve un partitino del tre per cento per ottenere seggi parlamentari e una serie di poltrone di governo”.