Sondaggi Demos: una radiografia del mondo a 5 stelle

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Sondaggi Demos: una radiografia del mondo a 5 stelle

L’ultima indagine di Demos&Pi cerca di raccontare il mondo degli elettori a 5 stelle. Innanzitutto, dall’istituto di Ilvo Diamanti ci si chiede chi sono. Per lo più uomini, tra i 18 e i 44 anni, i “più giovani”. Condividono un livello d’istruzione medio-alto. Il pentastellato è principalmente un lavoratore autonomo o un operaio, anche se il Movimento fa bene anche tra studenti e disoccupati. Male, invece, tra pensionati e casalinghe. Chi vota Movimento 5 Stelle viene, soprattutto, da Sud e Isole.

“Estremisti di centro”, spesso sono stati definiti proprio così. Gli elettori del Movimento sono più estremisti del “senso comune”, per usare le stesse parole di Diamanti. Per essere chiari, enfatizzano le opinioni dell’opinione pubblica “media”.

Sondaggi Demos: una radiografia del mondo a 5 stelle

Tra gli esponenti più in vista del partito è Luigi Di Maio ad incassare i maggiori consensi.

Proprio il vicepresidente della Camera viene visto come il più adatto al ruolo di leader. Segue Di Battista in forte crescita. Bassissima la percentuale dei sostenitori della leadership di Grillo. Il comico genovese è ritenuto più il “garante” del Movimento.

Gli elettori 5 stelle apprezzano i leader “forti”. Il dato è confermato anche dall’analisi di Demos, anche se con alcune eccezioni. Infatti, Putin è di gran lunga il capo di stato internazionale più apprezzato. D’altra parte, Donald Trump e Marine Le Pen risultano leggermente meno apprezzati di Emmanuel Macron. Detto ciò, il Presidente francese, come la Cancelliera Angela Merkel, lascia l’elettorato pentastellato molto più “freddo” rispetto a quello degli altri partiti.

Per gli elettori dei 5 stelle decisamente meglio i respingimenti che l’accoglienza. Infatti, l’immigrazione sembra essere avvertita come una forte minaccia. Un dato che si rispecchia nell’approvazione fornita alla legittima autodifesa armata ma anche nella bassissima fiducia nelle istituzioni sia nazionali, compresi i partiti, che europee.

Insomma, il Movimento 5 Stelle è un (non) partito di “massa”, trasversale sia dal punto di vista territoriale che lavorativo. Prospera nelle sua assenza di specificità anche se, posti come punti fermi la difesa dei “beni comuni” e l’ascolto del senso “comune”, si trova spesso a dover rincorrere istanze contrapposte. Questo non ha impedito ai suoi elettori di prendere sempre più coscienza della concreta possibilità di governare, non solo una realtà locale.

A quel punto andrebbe bene anche un’alleanza con il Pd anche se sembra essere un asse con la Lega l’opzione più percorribile.

Nota Informativa:

Sondaggio Demos & Pi per La Repubblica. La rilevazione è stata condotta nei giorni 8-11 maggio 2017 da Demetra. Metodo Cati- Cami-Cawi. Campione N=1.014, rifiuti/sostituzioni: 5.164. Margine di errore 3.1%.