Sondaggi elettorali Germania: l’effetto Schulz è scomparso, vola il centrodestra

sondaggi elettorali germania, l'analisi delle intenzioni di voto al 20 giugno - la Cancelliera uscente Angela Merkel

Sondaggi elettorali Germania: l’effetto Schulz è scomparso, vola il centrodestra

La SPD arretra e torna ai livelli precedenti l’avvento di Martin Schulz. Questo è uno dei punti chiave che emerge dall’analisi dei sondaggi elettorali condotti dai principali istituti demoscopici di Germania, in vista delle elezioni politiche di settembre.

In seguito alla scelta dell’ex presidente del Parlamento Europeo quale candidato alla Cancelleria, i socialdemocratici avevano visto schizzare in alto il proprio consenso, giungendo addirittura ad un passo dalla CDU. Tuttavia, negli ultimi 2 mesi l’effetto Schulz sembra essere completamente scomparso.

Sondaggi elettorali Germania: stop all’effetto Schulz, vola il centrodestra

Stando alla media mensile dei sondaggi elettorali condotti in Germania, la SPD sarebbe ora poco sopra il 24%. Un passo indietro di oltre 7 punti rispetto al 31.6% registrato a marzo, che rappresentava di gran lunga l’indice di consenso più alto di tutta l’intera legislatura. Un dato che riporta la SPD ai livelli registrati lungo tutto il 2015, sebbene leggermente superiori a quelli del 2016.

Al contrario, la CDU-CSU si rinvigorisce. Le ultime vicende politiche – nazionali e comunitarie, compreso il voto nel Regno Unito e in Francia – sembrano aver rinvigorito Angela Merkel. Il partito della Cancelliera uscente sfonda quota 38%. Guadagnando oltre 5 punti in 3 mesi toccando i massimi da settembre 2015. Un dato che sembra ipotecare il quarto mandato consecutivo della Merkel, alla guida del Paese ormai dal 2005.

Il calo della SPD non è completamente controbilanciato dall’avanzata della CDU-CSU. E così la forza complessiva dei due partiti tradizionali risulta, per la seconda volta consecutiva in questo 2017, in leggero calo.

Sondaggi elettorali Germania: avanzano FDP e Die Linke, crisi senza fine per l’estrema destra

Ma quali sono i partiti minori che ne approfittano? Tra tutti va citato senza dubbio il passo avanti dei Liberali FDP. Che guadagnano 2 punti e mezzo in 2 mesi e sfondano quota 8%, un livello mai toccato durante l’attuale legislatura. Infatti, per trovare un partito liberale così forte bisogna tornare addirittura alle rilevazioni demoscopiche del 2010, cioè ben 7 anni fa. Ed ora, con CDU-CSU e FDP così forti, l’ipotesi di un addio alla Große Koalition e di nascita di un nuovo governo “giallo-nero” di centrodestra diventa sempre più verosimile.

Tra i principali partiti minori da citare anche la crescita della Sinistra Die Linke. Che sfonda quota 9% e si erge a terzo partito del sistema politico tedesco. Il tutto pur restando in leggero calo rispetto al consenso medio registrato tra il 2015 ed il 2016.

Prosegue invece la crisi dell’estrema destra AFD. Che, con la contestuale avanzata di FDP e Die Linke, ora diventa il quinto partito tedesco. L’attuale 8.2% rappresenta un nuovo record negativo da fine 2015 ad oggi. E la corsa al voto utile degli ultimi mesi prima del voto potrebbe falcidiare ulteriormente il consenso del partito. Riavvicinandolo pericolosamente al 5%, la soglia di sbarramento necessaria per l’accesso alla ripartizione proporzionale dei seggi al Bundestag.

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