Bonus lavoro giovani 2017: 300 mila assunzioni e anti-licenziamento, il piano

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Bonus lavoro giovani 2017: 300 mila assunzioni e anti-licenziamento, il piano.

Nel Jobs Act una clausola anti-licenziamento non c’era. Nel bonus lavoro giovani 2017, invece, ci sarà. A confermarlo, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al Meeting di Rimini. Il nuovo bonus lavoro giovani dovrebbe prevedere il 50% di sgravi contributivi per le aziende per i primi due o tre anni di contratto a tempo indeterminato. Tuttavia, i licenziamenti non saranno poi così facili. Per questo motivo ci vuole una clausola che impedisca al datore di lavoro di agire furbescamente alla fine del contratto mandando via il lavoratore perché non può permettersi il pagamento dei contributi. E allo stesso tempo la clausola assicurerà il giovane di mantenersi il posto di lavoro. Questo per evitare il classico turn-over tipico dei moderni stage o tirocini.

Bonus lavoro giovani 2017: parla Poletti

Per il ministro del Lavoro Poletti, l’obiettivo del bonus lavoro giovani è quello di “avere più occupati e non uno scambio tra chi c’è e chi arriva”. Bisognerà però ancora decidere in quale fascia di età inserire i giovani, stavolta. Una categoria di persone che varia sempre tra i 29 e i 35 anni. Stavolta, però, il limite d’età non dovrebbe essere così “buono”. Forse il bonus sarà valido solo per quelle aziende che assumono giovani al di sotto dei 29 anni. “E’ un tema che dobbiamo ancora vedere. Abbiamo anche una regolamentazione europea da rispettare, per evitare discriminazioni a livello di età”.

La finalità è quella già annunciata dal governo nei giorni scorsi. Occupazione giovanile e sgravi fiscali per le aziende. Tuttavia, la misura è ancora definire pienamente. “Quello a cui stiamo pensando è un lavoro sulla decontribuzione per i più giovani”, ha affermato il ministro. “Questo per dare la possibilità di avere un lavoro a tempo indeterminato che costi meno del lavoro a tempo determinato”.

Bonus lavoro giovani 2017: clausola anti-licenziamento prevista?

Guardando ai numeri, il ministro Poletti pensa che con il bonus lavoro giovani si potranno stimolare sulle 300 mila assunzioni. Per il ministro, questa è una “ragionevole previsione”, rafforzata dalla “mobilità del mercato del lavoro”. Con 1 milione di persone circa che ogni anno “entra ed esce dal mondo del lavoro”.

Sempre restando in tema di numeri, a Repubblica Poletti ha parlato anche dei costi del bonus. 2 miliardi, le prime stime. Una cifra più che credibile, per il ministro.

Gli sgravi contributivi per le aziende – quelle sì – saranno a tempo determinato. Ma per evitare le furbizie di alcuni datori di lavoro che hanno sfruttato i vantaggi del Jobs Act salvo poi licenziare i propri dipendenti alla fine del periodo di decontribuzione, nel nuovo bonus lavoro giovani dovrebbe essere inclusa una clausola anti-licenziamento. A Rimini Poletti ha affermato più volte di voler incentivare l’occupazione giovanile. Per il ministro la mobilità deve essere intelligente, non costretta dai capricci del datore di lavoro. Né dipendente, per l’appunto, dagli sconti contributivi proposti dal governo. Per saperne di più bisognerà aspettare la trattativa con l’Unione europea. Anche per vedere quale sarà il limite d’età massimo per le assunzioni previsto dal bonus.

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