Berlusconi richiamato dalla magistratura milanese dopo le offese ai giudici

Settimana da dimenticare per Silvio Berlusconi, protagonista di un video amatoriale che lo vede impegnato nella clinica di Cesano Boscone. Da ieri si è aggiunta la diffida ufficiale inoltratagli dal Tribunale di Milano, a dieci giorni dagli attacchi ai giudici napoletani durante il processo Lavitola. Il magistrato milanese Beatrice Crosti, colei che ha disposto l’affidamento in prova al leader di Forza Italia, ha, infatti, ammonito Berlusconi in un faccia a faccia negli uffici della procura meneghina, durato circa un’ora. Secondo alcune indiscrezioni trapelate, Crosti avrebbe redarguito severamente l’ex Cav, intimandogli di non ripetere più le parole “lesive e offensive” pronunciate al processo Lavitola, di cui è stato testimone.

In quell’occasione, Berlusconi ha definito la magistratura “un potere incontrollato e incontrollabile”. Il magistrato Crosti ha, quindi, minacciato la cessazione dei servizi sociali e la conseguente assegnazione ai domiciliari. Il senatore decaduto era già stato avvisato dalle toghe milanesi che le sue eventuali esternazioni contro la magistratura avrebbero avuto gravi ripercussioni sulla sua pena.

Dal canto suo, l’ex premier avrebbe rassicurato la Crosti: “La mia uscita era soltanto una battuta”. Il magistrato, invece, gli avrebbe risposto: “Questo non è un gioco. Nella mia categoria ci sono tante persone che lavorano, non siamo quei pochi di cui si legge sui giornali”. Alla fine sono arrivate le scuse del politico, che ha promesso di cessare ogni attacco verbale contro i magistrati. Crosti è stata chiara: questo è l’ultimo avvertimento al leader del centrodestra.