Elezioni regionali Sicilia 2017, il voto per professione e istruzione, chi ha votato chi

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Elezioni regionali Sicilia 2017, il voto per professione e istruzione, chi ha votato chi

Il voto siciliano è archiviato, Musumeci ha vinto e si avvia a governare. Le conseguenze sul piano nazionale naturalmente si faranno sentire ancora per un po’. I partiti sono alle prese con l’analisi delle elezioni e sulla reazione alla vittoria o alla sconfitta, a seconda della forza politica.

E allora probabilmente sarà interessante per loro osservare chi ha votato chi. A livello di istruzione, di professione, di classe sociale. E’ quanto analizza SWG per il Messaggero.

Quello che emerge è una differenziazione piuttosto netta dei bacini di voto per i diversi candidati.

Musumeci vince in particolare tra i pensionati e tra chi appartiene a un’alta classe sociale, anche se ha una bassa istruzione. Cancelleri tra chi è disoccupato, povero, ma ha un titolo di studio superiore.

Ma vediamo bene i numeri

Elezioni regionali Sicilia, poveri e disoccupati in massa per il Movimento 5 Stelle

Innanziatutto l’astensione. Ce si distribuisce in modo non omogeneo. Raggiunge il 75% tra i disoccupati, il 69% tra le casalinghe, l’83% tra chi è in situazione di povertà. Decisamente bassa, al 35% tra le classi medio alte.

E’ una spaccatura che si incontra anche nelle intenzioni di voto. Per esempio se avessero votato solo i poveri o le classi medio base avrebbe vinto Cancelleri, con il 65% e il 52% rispettivamente.

Al contrario Musumeci è votato proporzionalmente di più tra i più ricchi, tra cui ha il 44% Ma trionfa tra i pensionati, con il 57%. Tra cui invece Cancelleri ha solo il 18%, meno di Micari. Micari al top invece tra le casalinghe, al 26%.

Il candidato del Movimento 5 Stelle è invece primo, seppur di poco, tra imprenditori e autonomi, dipendenti, oltre che tra i disoccupati. Non tra gli operati tra cui vince Musumeci.

E, dato interessante, Cancelleri prevale con il 40% anche tra chi ha un alto livello scolare. Musumeci tra questi invece ha solo il 31%, ma vince con il 42% tra i livelli di scolarizzazione bassa e media.

Molto probabilmente la ragione di questi dati sta nel fatto che a votare per il M5S sono i giovani, in massa. Così si spiega la coincidenza della vittoria allo stesso tempo tra i più poveri e i più istruiti. Sono proprio i più giovani coloro che hanno un reddito minore nonostante siano in molti casi laureati.

 

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