Rinnovo contratto statali: bonus per i redditi bassi e stop assenteismo

Rinnovo contratto statali: bonus e stop assenteismo

Rinnovo contratto statali: bonus per i redditi bassi e stop assenteismo.

Settimana decisiva per il rinnovo contratto statali: aspettando l’incontro di domani tra sindacati e Aran ecco le novità più importanti sono ovviamente quelle economiche e normative. Si parla di bonus per i redditi più bassi, ma soprattutto di una lotta senza quartiere agli strateghi delle assenze a ridosso di weekend e festività e non solo. La principale novità in materia sta nel fatto che a pagare le assenze ingiustificate non sarà solo il singolo soggetto, bensì tutto l’ufficio. Questo porterà a una stretta sulle assenze e a una maggiore presa di responsabilità da parte dell’intero gruppo di lavoro.

Rinnovo contratto statali: novità aumento stipendio

La bozza presa in visione dall’Ansa conta alcuni punti importanti, altri ancora da chiarire. Domani si vedranno i sindacati e l’agenzia che rappresenta il governo per proseguire le trattative che dovrebbero aprire la strada anche a tutti gli altri comparti. La partita sarà definitivamente chiusa quando si concluderanno le trattative anche sugli altri settori, tra cui sanità e scuola. Quest’ultimo è il comparto più in subbuglio, soprattutto per un lato economico che non convince per niente.

Proprio sotto l’aspetto dell’aumento stipendio, le ultime notizie che emergono dalla bozza del nuovo contratto riguardano un bonus. Relativo ai redditi più bassi, più nello specifico. Si tratterebbe di un bonus mensile distribuito secondo criteri di equità riservato a chi soffrirà di più le misure della nuova dinamica salariale. E in questo particolare caso ci si riferisce anche al bonus 80 euro e alle conseguenze che subirà quest’ultimo alla luce dello scatto stipendiale.

Rinnovo contratto statali: novità normative e disciplinari

Quella del nuovo contratto sarà una disciplina più ferrea, con obiettivi ben precisi. E un soggetto particolare nel mirino: l’assenteista. Ovvero chi progetta assenze sovente a ridosso di festività e weekend. Ma anche chi sfrutta le assenze per fare il “furbetto”. Uno dei cancri nel mondo statale che il Governo vuole prontamente debellare. E per farlo userà l’intero ufficio. Infatti, stando alla bozza anticipata dall’Ansa, tutti i colleghi del soggetto assenteista guadagneranno di meno. Questa misura dovrebbe porre un freno alle assenze strategiche e reiterate, portando i colleghi di uno stesso ufficio a una maggiore collaborazione e presa di responsabilità sul tema.

Chi controllerà che tutto proceda per il verso giusto? Un organismo apposito composto da rappresentanti sindacali e dell’amministrazione di riferimento, che vigilerà sul tasso di assenze e anche sul periodo in cui queste vengono prese. L’organismo di valutazione terrà conto anche del tasso di produttività; più alto questo sarà, maggiore sarà la possibilità di assegnare un premio produttività, che potrà essere distribuito a non oltre il 30% del totale dei dipendenti valutati.

Oltre agli assenteisti, anche le molestie sessuali entreranno nel mirino della nuova normativa. Per le pene, si va da una sospensione con privazione dello stipendio fino al licenziamento, in caso di comportamento recidivo.

Non dovrebbe poi mancare un welfare più forte per gli statali, con possibili sussidi o rimborsi legati a settori quali la sanità e l’istruzione. E dipendenti prevalentemente dalla posizione reddituale del nucleo familiare del dipendente statale.

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