Cronaca ultime notizie: Renata Rapposelli, auto del figlio non era a Tolentino?

Renata Rapposelli

Cronaca ultime notizie: Renata Rapposelli, auto del figlio non era a Tolentino?

Continuano le indagini sull’assisinio di Renata Rapposelli, pittrice scomparsa ad Ancona il 9 ottobre scorso. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato circa un mese dopo nel Maceratese, sulle rive del fiume Chienti. Gli unici indiziati sono, fin dal principio, suo figlio Simone e il suo ex marito, Giuseppe Santoleri, dal quale aveva appena ottenuto il mantenimento.

Dalle prime analisi sul corpo della donna, appare che sarebbe morta per asfissia, probabilmente in un luogo diverso da quello in cui è stata ritrovata. La vittima potrebbe essere stata stordita e confusa anche dall’assunzione di medicinali, per poi essere strangolata. Sul suo corpo, in più, non sono stati ritrovati segni di arma da fuoco o da taglio. Marito e figlio si sono sempre proclamati innocenti ed estranei ai fatti, ma alcuni testimoni hanno permesso di smentire il loro alibi.

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Cronaca ultime notizie: Renata Rapposelli, preziose le testimonianze

La sera in cui si sono perse le tracce della donna, alcuni vicini di casa dei due uomini, giurano di aver sentito forti rumori provenire dall’appartemento affianco, disabitato. Una farmacista, in seguito, ha dichiarato che Renata si era recata nella sua attività, a Tolentino, in stato di agitazione, per comprare un calmante. Infine, qualche giorno fa, una donna residente nel Maceratese, amica di Simone Santoleri, ha sostenuto che il ragazzo si recava spesso con lei nel parco adiacente al fiume Chienti e che, di conseguenza, conosceva bene la zona.

Cronaca ultime notizie: Renata Rapposelli, esami sull’auto di Simone

Nel luogo dove è stato ritrovato il cadavere di Renata Rapposelli, a Tolentino, i carabinieri hanno ritrovato un pezzo di plastica, con molta probabilità un parafango. Stando a quanto rivelato dalle dovute analisi, però, l’oggetto non corrisponderebbe a quello dell’auto di Simone e Giuseppe. C’è comunque da dire che quell’auto era stata riparata esattamente il giorno seguente la scomparsa della donna.

Gli elementi ancora da chiarire sono molti e, considerate le varie testimonianze raccolte in questi mesi, padre e figlio rimangono gli unici indiziati, con l’accusa di omicidio in concorso e occultamento di cadavere.

Maria Iemmino Pellegrino

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