Rinnovo contratto statali e scuola: verso limite degli straordinari

Rinnovo contratto statali: tetto straordinari e pausa pranzo

Rinnovo contratto statali e scuola: verso limite degli straordinari.

Oggi venerdì 22 dicembre dovrebbe essere una giornata decisiva per il rinnovo contratto statali. Il condizionale è d’obbligo, visto che si potrebbe continuare fino a Capodanno; ma le trattative tra i sindacati e l’agenzia che rappresenta il Governo nei negoziati, per voler di entrambe le parti, stanno proseguendo senza sosta da mercoledì. Mettendo nero su bianco su alcuni aspetti importanti. Tra questi spunta il tetto degli straordinari, ma non solo. La componente economica, ovvero l’aumento stipendio, così come quella normativa, rappresenteranno l’ago della bilancia anche per i nuovi contratti dei comparti scuola e sanità. Con quest’ultimo settore che però denuncia alcune perplessità proprio sotto l’aspetto economico.

Rinnovo contratto statali: la novità del tetto agli straordinari e della pausa pranzo

I numeri non sono stati ancora decisi, così come non sono state stabilite le modalità. Ma le trattative tra sindacati e Aran proseguono anche sul tetto agli straordinari. Una novità che potrebbe essere estesa a tutti i comparti della Pubblica Amministrazione. Con un limite fissato a non oltre 180 ore all’anno. L’obiettivo? Ridurre i costi a carico della PA.

Tra le novità spunta anche il limite per la pausa pranzo, il cui minimo potrebbe essere modificato in “almeno 10 minuti”, anziché in “almeno 30 minuti”, come recita l’attuale norma vigente. Questa novità piace ai sindacati, poiché consentirebbe un’ulteriore elasticità e flessibilità agli orari di lavoro. Tuttavia, come riporta l’Ansa, abbreviare la pausa pranzo potrebbe portare alla cancellazione di uno dei paletti legati al rilascio del buono pasto. Quest’ultimo, poi, avrà un valore fissato a 7 euro.

Rinnovo contratto statali: la rabbia del comparto sanità

Un duro comunicato a opera di Giuseppe Carbone, segretario generale Fials, su Quotidiano Sanità, denuncia una problematica nella parte economica. E se la prende con la Commissione Bilancio. La quale “favorisce la classe dirigenziale medica, sanitaria e non sanitaria, formata da appena 150 mila dipendenti”. Come? “Concedendo 200 milioni di euro. E negando senza giustificazione i 20 milioni di euro della RIA ai circa 600 mila infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, OSS, amministrativi e tutti gli altri dipendenti non dirigenti del settore sanità e dirigenti non medici del SSN”.

Il rinnovo contratto statali nei comparti sanità e scuola non è certo preso alla leggera. Al momento sono infatti questi due i comparti più caldi e più propensi alla mobilitazione. Tutto ciò fa pensare che il contratto delle Funzioni Centrali che si sta stabilendo in questi giorni, e che avrebbe dovuto fare da apripista ai contratti degli altri settori, potrebbe essere ancora ridiscusso a lungo. Di questo passo, però, il termine ultimo del 29 dicembre, come eventuale ultimo giorno di trattative se queste non dovessero chiudersi oggi, sembra una chimera.

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