Mobilità docenti 2018: domande in partenza, come funziona quest’anno

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Mobilità docenti 2018: domande in partenza, come funziona quest’anno

Si torna a parlare di mobilità del personale docente; quest’anno le domande potranno essere presentate prima rispetto agli anni scorsi visto il rinnovo di un anno del contratto risalente allo scorso aprile.

Le buone notizie finiscono qui o quasi dato che anche a questo giro il numero di posti per il rientro nella propria provincia risulta davvero basso. Infatti, da contratto risultano previsti trasferimenti inter-provinciali nella misura del 30%; poi solo il 10% sarà indirizzato alla copertura dei passaggi di ruolo e cattedra. Invece, il 60% sarà riservato alle immissioni in ruolo da graduatorie ad esaurimento e di merito, forse anche alle debuttanti graduatorie regionali per abilitati pre FIT.

Detto ciò, è ancora difficile sapere quali province avranno più posti a disposizione per la mobilità. Inoltre, appena l’anno scorso, gli stessi numeri hanno permesso di risolvere soltanto i casi più urgenti (legge 104, figli con disabilità grave, assistenza al coniuge).

Mobilità docenti 2018: domande in partenza, come funziona quest’anno

La domanda di mobilità per l’anno 2018/19, secondo le previsioni, potrà essere presentata tra fine gennaio e inizio febbraio. Ogni docente potrà presentare un’unica domanda per la mobilità inter-provinciale e quella intra-provinciale; sarà possibile indicare 15 preferenze di cui 5 scuole anche di ambito diverso dal proprio. Poi si possono scegliere anche ambiti della propria o di un’altra provincia; inoltre, se si fa domanda di trasferimento o passaggio interprovinciale basterà un codice sintetico che indica la provincia.

Da precisare che la mobilità intra-provinciale precede quella inter-provinciale e le preferenze vengono esaminate nell’ordine riportato. Trasferimenti e passaggi vengono disposti a seconda delle precedenze; in parità o assenza di precedenze in base al più alto punteggio, altrimenti alla maggiore anzianità anagrafica.

Bene notare poi che la mobilità professionale prevale su quella territoriale; cioè passaggio di cattedra o di ruolo prevalgono sui trasferimenti sulla stessa classe di concorso; il principio vale a meno di comunicazione specifica del docente interessato. Infine, se il docente non rimarrà soddisfatto nelle sue richieste manterrà la titolarità precedente alla presentazione della domanda.

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