Elezioni 2018: programma economico Liberi e Uguali, i punti

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Elezioni 2018: programma economico Liberi e Uguali, i punti

La giovane formazione di sinistra – Liberi e Uguali – ha presentato lo scorso 15 febbraio il suo programma economico per queste elezioni 2018. La presentazione si è svolta nella location del comitato elettorale di Via Arenula a Roma, dove questa “coalizione elettorale” – perché è così che si definisce LeU – ha reso note le sue proposte che sono il frutto di un accordo tra tutti i partiti che la compongono.

Elezioni 2018, Grasso: “Limitare le disuguaglianze”

“Il progetto di Liberi e Uguali nasce per restituire speranza nella democrazia a milioni di cittadine e cittadini che oggi non si sentono più rappresentati da nessuno”; è questo l’incipit di un programma composto di poche pagine dove l’intento principale è la redistribuzione della ricchezza. La prospettiva, quindi, è quella di “un governo di segno autenticamente progressista” che cerchi di limitare le disuguaglianze; queste infatti, insieme a “un processo di globalizzazione non regolato” hanno portato – per LeU – alla svalutazione del lavoro e indebolito i diritti di ciascuno.

Durante la conferenza stampa di presentazione di questo programma – giudicato da Grasso come “ambizioso” – c’erano alcuni dei maggiori esponenti di LeU; Pierluigi Bersani, Maria Cecilia Guerra, i vertice del Nens Vincenzo Visco, Giulio Marcon, e il Prof. Carmelo Parello. Il presidente del Senato, nel descrivere brevemente il contenuto, ha definito il programma come basato “sulla lotta all’evasione fiscale, il rilancio degli investimenti e sull’alleggerimento dell’Irpef per i redditi medio bassi e per le imprese”.

Elezioni 2018, le proposte economiche di LeU

Per entrare più nello specifico, le proposte di LeU si snodano intorno a tre punti fondamentali: istruzione, lavoro e ambiente. Sappiamo bene che una delle idee del movimento di Grasso riguarda infatti le università italiane, di cui il presidente di palazzo Madama vorrebbe cancellare le tasse; ma ciò potrebbe naturalmente aumentare le già ampie disfunzioni all’interno degli atenei pubblici, come gli è d’altronde stato fatto notare. Passando invece al tema lavoro, le proposte principali sono la reintroduzione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e il superamento della “giungla dei contratti”. Per l’ambiente invece LeU punta a una disciplina “vincolistica” di basso incentivo al mercato.

L’obiettivo, comunque, è un’inversione di rotta rispetto alla situazione attuale, caratterizzata da alta disoccupazione e precarietà, crescita bassa e investimenti pubblici per lo più scarsi o inesistenti; la Guerra e il Prof Parello hanno presentato un programma econometrico che prevede infatti un aumento della spesa pubblica per investimenti.  E, parallelamente, una più intensa lotta all’evasione fiscale, due mezzi per uno stesso fine: la riforma dell’Irpef; per poter dare, chiaramente, beneficio alle fasce medio-basse di reddito. Stesso capitolo, altra novità: introdurre un’imposta di equità, cioè un unico prelievo personale e progressivo a base patrimoniale tra lo 0 e lo 0,1%. Abolendo così, di conseguenza, l’Imu e tutte le ritenute e prelievi sui redditi da capitale.

Infine, il programma di LeU auspica di finanziare proprio con la riforma dell’Irpef un Gran New Deal e un Green Deal; programmi da attuare con la Pubblica amministrazione, al fine di creare crescita, produzione e occupazione. Comunque – come è riguardato anche altre forze politiche in campo – non è ancora molto chiaro dove queste proposte trovino le loro coperture e, soprattutto, che tipo di ritorno ci sia in termini di riduzione del debito pubblico.

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