Sondaggi politici Eumetra, Fake News: maggioranza degli italiani non le riconosce

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Sondaggi politici Eumetra Monterosa, Fake News: la maggioranza degli italiani non le riconosce e afferma di imbattersi poco nelle “bufale”.

Il 2017 è stato segnato dal lungo dibattito sulle fake news, in gergo: le bufale. L’istituto Eumetra Monterosa ha rilevato – sul finire dell’anno appena passato – la capacità degli italiani di riconoscere le notizie false che circolano in rete. Secondo Renato Mannheimer, circa 1 italiano su 2 non riconosce una fake news.

Il sondaggio si basa su un campione rappresentativo della popolazione nazionale che esclude coloro che non navigano in internet e non fanno uso dei social network. Un campione di internauti con range anagrafico aperto dai 17 anni in su.

Sondaggi politici Eumetra: quasi 1 su 2 afferma di non imbattersi in fake news

Stando ai risultati dell’intero campione, il 47% afferma di non imbattersi mai o quasi mai nelle fake news. Una percentuale leggermente superiore rispetto a chi sì afferma di trovare bufale spesso o con una certa frequenza (44%). Infine, un 9% ammette che “è difficile capire quando una notizia è falsa”.

Tirando le somme, la maggioranza degli italiani cade nella trappola delle fake news. Ciò comporta una ripercussione – non quantificabile attraverso questo sondaggio – sulla propria scelta politica (la quale, a sua volta, sembra legata agli ambienti informativi frequentati).

Sondaggi politici Eumetra: pentastellati si imbattono poco in fake news?

Osservando i risultati del sondaggio per intenzioni di voto, si evidenzia una differenza abbastanza rilevante tra elettori PD ed elettori pentastellati. I “dem” affermano di imbattersi con una certa frequenza nelle fake news (il 50% esatto del segmento). Il 51% degli elettori M5S, invece, assicura di trovarne davvero poche in rete. La “terza via” (di chi ammette di non riconoscere facilmente una fake news) non viene segnalata ma è comunque presente, pertanto quel 50 e 51% sì sono maggioranze relative nei rispettivi segmenti.

Come sostiene lo stesso Mannheimer, questa disparità può dipendere dai “circoli informativi”. Chi vota M5S tende ad informarsi prevalentemente attraverso pagine e siti affini. Il risultato dei “dem”, invece, può essere inflazionato dalla narrativa proposta da Renzi e che pertanto rende più sensibili – e suscettibili – gli elettori del Partito Democratico.

Tuttavia, attraverso questi dati, non è possibile arrivare a una conclusione univoca. Tuttavia, sono dati certamente interessanti per comprendere quanto sono – e saranno – importanti le fake news in questa campagna per le elezioni politiche 2018.

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