Elezioni 4 marzo 2018: 15 curiosità sui risultati delle urne

Elezioni 4 marzo 2018 15 curiosità sui risultati delle urne

Elezioni 4 marzo 2018: 15 curiosità sui risultati delle urne

Come sempre i risultati elettorali offrono molti spunti. E oltre ai principali elementi di lettura del voto ci sono dettagli per cui ogni tornata elettorale si distingue dalle altre. Vediamo alcune di queste curiosità emerse in occasione delle elezioni del 4 marzo 2018.

Elezioni 4 marzo 2018, curiosità

Quanti voti hanno raccolto i partiti che non hanno raccolto il 3%? Chi di loro ha guadagnato voti rispetto alle ultime elezioni? O può dire di aver ottenuto comunque un buon risultato?

– La lista 10 volte meglio alla Camera ha raccolto un numero di voto che è circa un quarto dei ‘mi piace’ presenti sulla propria pagina facebook. La prova di quanto sia difficile traslare il consenso online nelle urne.

Potere al Popolo è andata abbastanza bene a Napoli, dove operano alcuni degli attivisti che hanno dato vita al progetto politico. Per il resto si è mantenuta in tutta Italia tra l’1 ed il 2%. Solo in Provincia di Empoli è riuscita a superare i competitori a sinistra di Liberi e Uguali. Si sono comunque detti soddisfatti i portavoce del movimento: il loro obiettivo è una riorganizzazione della sinistra che salvaguardi i valori e i programmi alternativi alla destra.

– Il Popolo della Famiglia, lista dalla forte impronta cattolica guidata da Mario Adinolfi, ha raccolto alla Camera quasi 220 mila voto pari al 0,66%. Per Adinolfi un ottimo punto di partenza: ha fatto notare come il risultato sia in linea con altri movimenti che hanno saputo crescere e affermarsi nel tempo.

– Casapound è passata da 47 mila voti alla Camera a 310 mila. Sfiora l’1% a livello nazionale ma resta lontana dalla soglia del 3%. Crescono quasi dappertutto, soprattutto in Puglia passando da 4 a 16 mila voti, e si confermano più forti nel Lazio dove alle regionali hanno sfiorato il 2%.

Elezioni 4 marzo 2018,  voto estero

– Il voto degli italiani all’estero ha premiato il centrosinistra. Infatti è primo tra le tre coalizioni davanti al centrodestra ed al Movimento 5 Stelle. Pressoché il contrario di come hanno votato gli elettori in Italia. Rilevanti i risultati di partiti quale il MAIE votato quasi dal 10% degli elettori e USEI che supera il 6%.

– Non ha raccolto molti voti la lista Free Flights to Italy presente solo nella circoscrizione Nord e Centro America, dove ha preso l’1 per cento (pari a 946 voti). Il suo fondatore Macario è sospettato di aver presentato una documentazione fasulla per la presentazione della lista. Indaga la Procura di Roma.

Elezioni 4 marzo 2018, affluenza al voto

– A fronte di una media affluenza nazionale pari quasi al 73% vediamo in quali regioni si è votato di più o di meno. Prima come percentuale di affluenza è la Regione Veneto seguita subito dietro dall’Umbria. In entrambi i casi si supera il 78%. Mentre l’affluenza più bassa si registra in Calabria dove ha votato il 63%. Curiosità nella curiosità: alle precedenti elezioni in Calabria avevano votato ancora meno persone, almeno in percentuale. 63.63% del 2018 contro il 63,08 del 2013.

– La provincia con l’affluenza più bassa è stata Agrigento, 59,13% alla Camera e 59,48% al Senato. A Lampedusa ha votato il 47,4 per cento alla Camera.

Elezioni 4 marzo 2018, nord centro e sud

Come evidenziato da molte mappe l’elemento geografico sembra aver avuto una forte presa ai fini del voto. Vediamo dunque alcuni dettagli.

– Per il centrosinistra è andata male al sud. Tra i collegi uninominali conquistati il più a sud è il collegio della Camera a Roma del quartiere Ardeatino dove ha preso il 33,47 per cento. Per il Senato è quello del quartiere Gianicolense di Roma, vinto da Emma Bonino, dove ha ottenuto il 38,93 per cento. Da Roma in giù nessun collegio conquistato.

– La Lega, in avanzata verso il sud, ha vinto con un proprio rappresentante sostenuto dalla coalizione di centrodestra il collegio di Frosinone. Sempre nel Lazio la vittoria di un esponente della Lega più a sud è nel collegio uninominale al Senato. In linea d’aria l’affermazione della Lega è riuscita a spingersi più a sud di quanto non sia riuscito al centrosinistra.

– In Valle d’Aosta è stata eletta per la prima volta dal 1976 una rappresentante dei partiti nazionali e non autonomisti. L’impresa è riuscita Elida Tripodi del M5S, prima parlamentare eletta in Valle D’Aosta. Il Movimento 5 Stelle ha vinto solo il collegio della Camera di Collegno, nella periferia ovest della città metropolitana di Torino (città che da due anni è amministrata dal M5S).

Elezioni 4 marzo 2018, donne più votate

– Il record di donna più votata nel collegio uninominale va ad una esponente del Südtiroler Volkspartei partito regionale dell’Alto Adige in alleanza col centrosinistra. Julia Unterberger è stata eletta nel collegio di Merano per il Senato ha ottenuto il 61,1 per cento dei voti. Al secondo posto c’è Licia Ronzulli che nel collegio di Cantù per il Senato ha preso il 56,8 per cento. Ronzulli è stata candidata al Senato con il centrodestra in quota Forza Italia.

Elezioni 4 marzo 2018, Macerata Pd e LeU

– A Macerata la Lega ha preso 4.808 voti alla Camera, pari al 20,98 per cento del totale. Risultato di gran lunga superiore al risultato del 2013 quando ne aveva presi 153.

– Il PD tiene (solo) in Toscana con una percentuale sopra il 30%.

– Il risultato di LeU che non ha soddisfatto gli stessi fondatori della forza politica è stato confermato dalle performance registrate da esponenti di spicco. Risultati deludenti sia per Massimo D’Alema che Pierluigi Bersani.

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