Pensioni novità 2018: precoci e Quota 41, qualcosa non torna

Pensioni novità 2018: precoci e quota 41

Pensioni novità 2018: precoci e Quota 41, qualcosa non torna.

Sulle pensioni novità 2018 attendono la formazione di un nuovo governo. Per ora è gioco di alleanze e sguardi ammiccanti, tra tutte le forze politiche che possono governare, ma anche tra quelle che per ora sono fuori dai giochi. Il quadro è parecchio complicato. Da una parte c’è la possibile alleanza M5S-Lega, a cui i precoci e i sostenitori della Quota 41 e del superamento della Riforma Fornero guardano con favore. Dall’altra c’è la coalizione di centrodestra, che vede dentro anche Forza Italia, con il Cavaliere contrario a un’alleanza con i pentastellati. Poi c’è il PD, a cui proprio Berlusconi guarda con maggior favore. Insomma, qualcosa non torna e il destino del Parlamento si comincerà a conoscere solo tra una settimana.

Pensioni novità 2018: che faranno Lega e Movimento 5 Stelle?

A guardare con maggiore interesse gli sviluppi della situazione politica attuale sono i lavoratori precoci, i sostenitori di Quota 41 e Quota 100 e dell’abolizione della riforma Fornero. Questi ultimi, con ogni probabilità, fanno il tifo per M5S e Lega, sperando che possano concretizzarsi le proposte contenute nei loro programmi. Ma c’è anche attesa e curiosità di sapere cosa accadrà realmente sul tema pensioni.

Qualcuno ha storto il naso di fronte a un ipotesi di contributivo con Quota 100 e Quota 41 a sostituire la Legge Fornero; perché l’introduzione di questo sistema porterebbe a un assegno più basso rispetto a quello previsto dall’attuale sistema misto. Allo stesso modo c’è attesa di sapere qual è il programma previdenziale nel dettaglio proposto dal Movimento 5 Stelle e quale eventuale sistema di calcolo sarebbe attuato.

Dal Gruppo Facebook Diritti Negati Lavoratori Precoci Esodati, si spera in una soluzione che porti a un’alleanza tra M5S e Lega. Il rischio è quello di un governo tecnico, il cui ritorno, dopo quanto fatto nel 2011, non sarebbe certo ben visto. Si tifa quindi per un’alleanza costruttiva e non per un ritorno al voto che, secondo gli appartenenti al gruppo, ci porterebbe allo stesso punto di oggi; con le medesime percentuali e dunque una rinnovata ingovernabilità.

Pensioni novità 2018: Berlusconi contro alleanza M5S-Lega

Davanti ai giornalisti della stampa estera, Matteo Salvini ha ribadito alcuni concetti che ripete da giorni. “Voglio mantenere fede al mandato degli elettori. Nelle prossime settimane lavoreremo per trovare una maggioranza; da questa escludo possano far parte gli sconfitti, ovvero il PD di Renzi, Boschi e Gentiloni. PD escluso, tutto il resto è possibile”. Quindi, anche il Movimento 5 Stelle. Contatti tra Di Maio e Salvini già ci sono stati, per accordarsi sulla presidenza della Camera. “Abbiamo un programma e chi viene al governo con noi dovrà impegnarsi a cancellare la Legge Fornero”, ha puntualizzato il leader della Lega. Oltre a “ridurre le tasse e a rendere l’Italia più federale e meno burocratica”.

Silvio Berlusconi è però contrario a un’ipotesi di alleanza con il M5S. “Avrei aperto a un governo M5S? Sì, le porte per cacciarli fuori”, ha dichiarato il Cavaliere, come riporta Repubblica. “Un’ipotesi di governo Lega-M5S non esiste perché moltissimi deputati della Lega sono stati eletti anche con i voti di FI, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia. Il vincolo è quindi con questi elettori”. Quindi a chi puntare? Al PD, con il quale vi sono alcuni punti in comune su determinati provvedimenti. Insomma, la partita è aperta. E anche il futuro del sistema previdenziale è in gioco.

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