Elezioni 2018: ultime notizie: Berlusconi premier, la strategia del Cdx

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Elezioni 2018: ultime notizie: Berlusconi premier, la strategia del Cdx

Mai del tutto fuori dall’agone politico; già pronto a tornare protagonista. Si sa Silvio Berlusconi vuole riprendersi la guida del centrodestra. La tortuosa scalata è cominciata il 12 marzo. In quell’occasione i suoi avvocati – Franco Coppi e il senatore forzista nonché fidato consigliere Niccolò Ghedini – hanno presentato al tribunale di Milano domanda di riabilitazione. Se l’istanza venisse accolta terminerebbero con effetto immediato gli effetti della Legge Severino, quindi, l’ex Cavaliere potrebbe candidarsi già nella primavera 2018.

Elezioni 2018: ultime notizie: Berlusconi premier, la strategia del Cdx

Per effetto dell’articolo 15 della Legge Severino non ci si può candidare nei 6 anni successivi a una condanna definitiva. Il primo di agosto 2013 Berlusconi è stato condannato in Cassazione a 4 anni di reclusione (3 eliminati da condono) per frode fiscale in un processo relativo ai diritti tv Mediaset. D’altra parte, come stabilito dall’articolo 179 del Codice Penale ha potuto chiedere la riabilitazione “quando siano decorsi almeno 3 anni dal giorno in cui la pena principale è stata eseguita”. Altra condizione per fare richiesta, oltre alla buona condotta, aver “adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato” (risarcire il danno, per esempio).

Berlusconi ha già fatto un ricorso in merito alla Corte di Strasburgo; il responso dei giudici europei, però, non dovrebbe arrivare prima del prossimo autunno. Invece, la domanda di riabilitazione verrà esaminata dal tribunale di sorveglianza meneghino (riunito in un collegio composto da due togati e due onorari) in camera di consiglio, cioè non si terrà un’udienza. L’iter di solito è abbastanza breve: due mesi al massimo per raggiungere una decisione. Ora, a deporre contro l’ex premier diversi processi pendenti che, d’altra parte, una consistente fetta di giurisprudenza suggerisce di considerare nel giudizio sulla buona condotta. Ciò per dire che, in effetti, la speranza di vedersi scrollare di dosso l’incandidabilità non è poi così remota.

Il segnale è forte. I 5 stelle trattano con Salvini in chiave esecutivo, il leader di Forza Italia non vogliono neanche incontrarlo. Tuttavia, la negoziazione non è semplice e potrebbe chiudersi con un nulla di fatto. A quel punto si tornerebbe alle urne, stavolta Berlusconi giocherebbe a tutto campo la partita interna al centrodestra come quella in Parlamento.

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