Padoan “Dati deludenti economia tedesca suonano come allarme”

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In parallelo al percorso delle riforme sul fronte dell’economia è il ministro Pier Carlo Padoan che tenta di illustrare l’importanza delle riforme anche sul piano economico. Un Paese “ha bisogno di uno, due, tre anni per vedere i frutti” delle riforme non solo approvate ma anche attuate.

Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo il quale bisogna “usare le regole avendo in mente una prospettiva di lungo termine”, partendo dal fatto che “alle riforme serve tempo per dare frutti”. Oggi il ministro dell’economia italiano Padoan ha parlato alla commissione economica del Parlamento europeo: “I recenti dati macroeconomici che arrivano dalla Germania sono deludenti, fanno suonare un campanello d’allarme, indicano che la debolezza è persistente nel tempo e più ampia rispetto a sei mesi fa.

Ue, Padoan “Risposta europea a crisi può migliorare” – Secondo Padoan “la Ue è stata in grado di creare un modo per affrontare la crisi, quei Paesi che hanno avuto aiuti ora stanno tornando sui mercati ed è una buona notizia, ma è possibile ora considerare come può essere migliorato l’apparato di risposta alla crisi”. Il ministro presentando il programma del semestre al Parlamento europeo si è detto “fiducioso che possa esserci una fase di riconsiderazione della struttura, partendo dalle lezioni della crisi”

Ue, Padoan “Patto va cambiato con lungimiranza” – “Non si tratta cambiare le regole” del Patto di Stabilità e Crescita, ma di “usare quelle che ci sono nel modo migliore e con lungimiranza”. Per Padoan “bisogna utilizzare le regole” attuali “in una prospettiva di più lungo termine. Riforme strutturali serie richiedono del tempo per avere effetti”. Padoan, presentando il programma di presidenza italiana del Consiglio Ue all’Europarlamento a Bruxelles, ha spiegato che «l’uso della flessibilità all’interno del quadro vigente è il punto partenza. C’è bisogno di flessibilità, ma dobbiamo essere chiari sul perché». «Bisogna sfruttare al meglio le misure vigenti” combinando “il rafforzamento delle finanze pubbliche con le riforme per rafforzare la crescita» ha osservato il ministro.