Rinnovo contratto statali: Forze Armate e Polizia, mancano i fondi

Rinnovo contratto statali: Forze Armate e polizia, mancano fondi?

Rinnovo contratto statali: Forze Armate e Polizia, mancano i fondi.

Come già accaduto per il rinnovo contratto statali, anche quello delle Forze Armate è sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti. Che a breve esternerà un giudizio, con ogni probabilità similare a quello degli statali. Il 26 gennaio scorso è stato firmato un pre-contratto che non ha lasciato entusiasti. Non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto normativo. Nonostante ciò, le cifre sono state comunicate e l’aumento stipendio, seppur non apprezzato da tutti, resta pur sempre un aumento. Che però ancora non arriva a gonfiare le buste paga dei diretti interessati. Considerato che sono passati quasi 3 mesi, l’attesa si fa sempre più crescenti.

Rinnovo contratto statali: Forze Armate e Polizia in attesa

Dopo che 1 mese fa il presidente della Repubblica ha firmato i d.p.r. ora si aspetta solo che questi ultimi vengano pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Una settimana fa, invece, la Corte dei Conti ha ricevuto il nuovo contratto. Che sarà approvato, sebbene con ogni probabilità riceverà una valutazione negativa, proprio come avvenuto per gli statali. Il problema non sarà solo economico, ma anche sotto l’aspetto normativo; ormai rimandato al prossimo contratto. Quello appena firmato, infatti, avrà validità solo fino al 31 dicembre 2018.

Il fatto è che i malumori crescono. Che chi lavora nelle Forze Armate si è visto protagonista di un contratto poco dignitoso a livello professionale. Che il Governo ha convocato i sindacati in fretta e furia, facendoli firmare allo stesso modo. Solo perché a breve ci sarebbero state le elezioni. E dopo una campagna elettorale ricca di promesse da tutte le parti; dopo il voto del 4 marzo; dopo che 1 mese e mezzo in seguito alle elezioni non c’è ancora un governo; ma soprattutto non ci sono ancora quegli aumenti stipendio e quegli arretrati tanto attesi fa crescere il malumore. Le ultime notizie fanno rimbalzare l’esborso degli aumenti nel mese di maggio. Sempre che siano scongiurati ulteriori ritardi.

Rinnovo contratto statali: il problema dei fondi

E poi c’è il problema dei fondi. Fondi che non ci sono per gli aumenti stipendio, ma che invece servono a pagare le spese dei nuovi distintivi di qualifica. Distintivi che sono andati a costare 5 milioni di euro. Tutto stabilito in un apposito decreto firmato dal capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli. Una spesa che però in molti non ritenevano propriamente necessaria. Soprattutto in questo momento storico. Come scrive Silvia Mancinelli su Il Tempo, “alla luce delle condizioni in cui si trovano a lavorare, negli ultimi anni le forze dell’ordine e in primis la Polizia di Stato, le nuove qualifiche sembrano più una spilla luccicante sotto un vestito logoro”.

Franco Gabrielli ha reagito con entusiasmo a tale cambiamento. Dopo 37 anni dal varo della nuova Polizia di Stato, ha detto, “abbiamo ritenuto che fosse tempo per la nuova Amministrazione di lasciare i segni distintivi che orgogliosamente appartengono a una tradizione militare; ma che con la nostra storia hanno minore attinenza”.

Sulla questione il segretario del Siulp Felice Romano ha commentato che quanto appena varato è la volontà di “riaffermare la vocazione civile”; oltre a un “volersi contrapporre al rischio della militarizzazione strisciante alla quale stavamo assistendo da alcuni anni a questa parte della funzione di Polizia”. Il segretario del Consap, Stefano Spagnoli, preferisce puntare l’attenzione sul momento delicato che sta vivendo la Polizia. “Il principio è condivisibile; ma in un momento in cui le forze dell’ordine in generale e la Polizia di Stato in particolare stanno soffrendo economicamente e non solo, con un contratto ridicolo e un riordino che è stato un fallimento, è forse inopportuno”.

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