Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, il confronto sui tassi

Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, confronto tassi

Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, il confronto sui tassi.

Per valutare l’andamento dei buoni fruttiferi e dei libretti postali di Poste Italiane, risulta utile dare un’occhiata al bilancio 2017 approvato lo scorso 28 marzo dalla Cassa Depositi e Prestiti, il braccio finanziario del MEF che colloca i buoni e i libretti tramite la rete di Poste Italiane. I prodotti appena citati rappresentano due punti chiave del risparmio italiano, ma i risultati finali hanno registrato seno più solamente per i Buoni.

Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, i dati 2017

Nel complesso le risorse mobilitate dal Gruppo nel 2017 sono in aumento dl 20% rispetto al 2016, e pari a 33,7 miliardi di euro; è quanto si legge nella Relazione annuale 2017 della società. Gli investimenti attivati ammontano in totale a 58 miliardi di euro. I risultati economici 2017 sono in aumento rispetto al 2016. L’utile netto di CDP Spa è pari a 2,2 miliardi di euro, ovvero +33% rispetto al 2016. Infine, si registra una solidità patrimoniale rafforzata, con un patrimonio netto di 24,4 miliardi di euro (+1,2% rispetto al 2016).

Stando a quanto riferisce Wall Street Italia, si è registrata nel 2017 una raccolta netta del comparto Libretti pari a -10 miliardi di euro, parzialmente compensati dai +2,5 miliardi di euro per il comparto Buoni Postali. Tornando ai Libretti, quelli Ordinari hanno registrato un risultato negativo pari a -4 miliardi di euro; migliore rispetto al negativo sommato dei Libretti Smart (-6 miliardi).

Per ciò che concerne i buoni fruttiferi postali, si registra un risultato positivo, che è la differenza ttra i -5,8 miliardi di euro dei Buoni di competenza del MEF (i Buoni emessi prima del 2000) e i +8,3 miliardi di euro dei Buoni di competenza della CDP. La performance migliore nel settore dei Bfp è stata registrata dai Buoni 3 Anni Plus, con una raccolta di oltre 14 miliardi di euro nell’arco di 7 mesi. Tale tipologia di Buoni offre un rendimento annuo lordo pari allo 0,70% e ha una durata di 3 anni.

Poste Italiane: Libretto Postale, gli interessi

Con riferimento alle guide di Risparmio Postale, cominciamo a confrontare i tassi di interesse offerti dai buoni fruttiferi e dai libretti postali; partendo proprio da questi ultimi.

Gli interessi del Libretto Postale Ordinario maturano dal giorno del versamento fino alla data dell’estinzione del Libretto; con capitalizzazione annua al 31 dicembre. Il Libretto Ordinario assicura un tasso nominale annuo lordo dello 0,01%, in vigore dal 18 febbraio 2016. Per quanto riguarda gli oneri fiscali, si applica una ritenuta del 26% sugli interessi. Per ciò che concerne l’imposta di bollo, quest’ultima è fissata a 34,20 euro per persona fisica; 100 euro per persona giuridica. Per le persone fisiche l’imposta non è dovuta quando la giacenza media annua complessiva dei Libretti con medesima intestazione non è superiore a 5.000 euro.

Gli interessi del Libretto Postale Smart maturano dal giorno del versamento e fino alla data dell’estinzione del libretto stesso; con capitalizzazione annua al 31 dicembre. Per quanto riguarda la ritenuta sugli interessi è la stessa per il Libretto Ordinario (26%). Cifre e condizioni uguali anche per l’imposta di bollo.

In merito al Libretto postale dedicato ai minori, “gli interessi maturano dal giorno del versamento fino al giorno del compimento del 18° anno del minore; con capitalizzazione annua al 31 dicembre”. Ritenuta sugli interessi e imposta di bollo non variano rispetto agli altri Libretti.

Poste Italiane: Buoni fruttiferi, i tassi

Passiamo ora ai Buoni fruttiferi postali, cominciando a elencare gli interessi relativi ai Buoni postali dedicati ai minori. In questo caso i tassi variano in modalità crescente in base alla durata dell’investimento. Si parte così dallo 0,50% fino a 2 anni e si arriva al 2% al compimento dei 17 anni.

Anche i tassi di interesse sui Buoni Ordinari variano in base alla durata dell’investimento. Si parte così dallo 0,05% che si registra alla fine del 1° anno (sia per il Tasso Annuo Nominale Lordo che per il rendimento effettivo annuo lordo alla fine del possesso); e si conclude al 3,50% (TANL) e all’1,50% (rendimento effettivo).

Passiamo quindi al Buono 3 Anni Plus, ovvero quel tipo di buono che ha registrato la migliore performance l’anno scorso in quanto a sottoscrizioni. Il rendimento garantito è dello 0,40%, con il riconoscimento degli interessi maturati solo in caso di rimborso a scadenza.

Il rendimento dei Buoni fruttiferi 3×2 varia in base al periodo di possesso. Garantiti infatti allo 0,30% alla fine del 3° anno, e all’1% alla fine del 6° anno.

Tra le altre tipologie di Buoni disponibili spiccano quelli 3×4; anche qui i rendimenti variano. Alla fine del 3° anno sono assicurati allo 0,30%; invece, alla fine del 6° anno salgono allo 0,75%; alla fine del 9° anno aumentano all’1,25%, mentre alla fine del 12° anno si attestano a quota 1,50%. Ovviamente il rimborso di tali interessi potrà essere richiesto solo alla fine del trimestre di sottoscrizione.

Concludiamo con i Buoni 4 anni Risparmiosemplice il cui tasso effettivo di rendimento annuo lordo alla fine dei 4 anni arriva allo 0,40%. Previsto anche un rendimento premiale, previo il raggiungimento dei requisiti, stazionato allo 0,60%.

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