Pensioni ultime notizie: niente Quota 100, Cgil ‘uscita a 62 anni’

Pensioni ultime notizie: niente Quota 100

Pensioni ultime notizie: niente Quota 100, Cgil ‘uscita a 62 anni’.

Sulle pensioni ultime notizie provengono dalla Cgil, dimostratasi piuttosto critica contro il nuovo contratto di governo Lega-M5S; in particolar modo sul capitolo dedicato alle pensioni. Da Roberto Ghiselli, che chiede una vera e propria riforma delle pensioni, a Francesco Sinopoli (Flc Cgil), che parla di scuola e non solo, ecco quali sono le opinioni sul nuovo contratto da parte del sindacato.

Pensioni ultime notizie: Cgil parla di uscita a 62 anni

Il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli ha voluto avvisare il nuovo governo (non ancora definitivo) M5S-Lega, mettendolo in guardia sul tema pensioni. E così ha parlato anche della ormai stracitata riforma Fornero, per la quale “non sono necessari ritocchi”. In una panoramica generale, servirebbe invece “una vera riforma delle pensioni che superi quell’impianto a livello strutturale”; ma che sia soprattutto attenta a tutte le generazioni. E che magari possa partire dalle proposte avanzate dallo stesso sindacato.

Si parla tanto di Quota 100 e Quota 41, ma per Ghiselli il nuovo governo dovrebbe trattare i temi della flessibilità in uscita, “con la possibilità di andare in pensione dopo i 62 anni”. Ovviamente si dovrà superare anche il meccanismo che lega l’età pensionabile all’aspettativa di vita. Senza contare quelle garanzie per i giovani che hanno una carriera lavorativa “discontinua o con bassi contributi”, un fenomeno molto frequente oggigiorno. Poi ci sono i problemi delle nuove misure, come le domande per l’Ape sociale respinte; le difficoltà dell’Ape volontario e la Rita; tutte soluzioni invischiate in un pantano burocratico.

Pensioni ultime notizie: Flc Cgil, “Testo molto generico”

Anche il segretario di Flc Cgil, Francesco Sinopoli, ha parlato del nuovo contratto di governo. Intervistato da Tecnica della Scuola, si è soffermato in particolare sul tema istruzione. Lamentando nella prima impressione la presenza di alcune lacune. E che quindi lo porta a fare una serie di domande, come quali e quanti investimenti siano previsti per la scuola pubblica. Che servirebbero ad esempio a equiparare la condizione economica dei docenti italiani con i colleghi europei. Ma dopo aver parlato del nuovo contratto scuola, ecco un parere sul programma di governo. Soffermandosi sulla Buona Scuola, che Lega e M5S vogliono già mandare in pensione, Sinopoli ha sottolineato un aspetto importante del programma congiunto. Più precisamente, nulla si riesce a intravedere “su cosa si intende fare e soprattutto con quali risorse. Si tratta di un testo molto generico, che chiaramente non può rappresentare un programma di governo senza essere adeguatamente implementato”.

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