Prezzo benzina: aumento record a giugno 2018. Le cause del dumping

Prezzo benzina: quotazione Italia e Francia, dove costa di meno

Prezzo benzina: aumento record a giugno 2018. Le cause del dumping

A maggio il prezzo della benzina ha raggiunto un picco di 1,606 euro al litro. Era dal luglio 2015 che non si raggiungevano tali livelli.

Naturalmente c’entra il rally del petrolio, che prima di scendere era arrivato anche a 80 dollari al barile.

Ora il Brent è poco sopra i 76.

A provocare questo trend di medio periodo è stata la coincidenza tra aumento dalla domanda, trascinata dalla crescita dell’economia mondiale, e stagnazione o diminuzione dell’offerta.

Alcuni Paesi hanno dovuto produrre meno di quanto programmato, per esempio Angola, Messico e Venezuela. In quest’ultimo caso il tracollo dell’economia impedisce alla PDVSA, l’azienda petrolifera di Stato, di lavorare. La produzione è crollata del 40% in due anni. Non solo, ci sono anche i nuovi dazi verso l’Iran, che provocheranno un calo delle esportazioni del Paese, e quindi ancora una volta un deficit dell’offerta.

La conseguenza finale è che ci sono meno scorte di un tempo, queste sono scese sotto la media degli ultimi anni.

E poi c’è il dumping

Prezzo benzina, in Alto Adige si arriva a 2 euro al litro

2,08 euro al litro per la precisione. A questo si è arrivati in un distributore alto atesino nei giorni scorsi. Senz’altro un record.

Pare che la responsabilità sia del dumping praticato dall’Austria, che rende conveniente per automobilisti e soprattutto camionisti, fare carburante prima del Brennero, venendo da Nord, o attendere di superarlo, da Sud. E così rendendo vuoti i distributori dal lato italiano, che devono aumentare le tariffe per non perdere troppi soldi, ma così facendo innescano un circolo vizioso perchè aumentano il differenziale tra Austria e Italia. E quindi la convenienza a fermarsi in Austria.

Haimo Staffler, presidente dell’Associazione liberi distributori dell’Alto Adige dice: “È un circolo vizioso e assurdo. L’Austria distrugge con un dumping sleale sul prezzo del gasolio ogni concorrenza, costringendo i distributori a sud del Brennero ad alzare ulteriormente i prezzi, perdendo così ancora più clienti. Con i tir di lunga percorrenza, che hanno serbatoi da 1.600 litri, facendo il rifornimento in Austria risparmi anche più di 600 euro a pieno. In questo modo l’Austria attira tir da mezza Europa e poi si lamenta per l’aumento di traffico sull’asse del Brennero. Non si fa così tra vicini”

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