Sonya Caleffi a settembre libera, uccise 5 pazienti a Lecco

Sonya Caleffi

Sonya Caleffi a settembre libera, uccise 5 pazienti a Lecco

Nel dicembre del 2004, ben quattordici anni fa, Sonya Caleffi, nota come l’infermiera killer, venne arrestata e condannata a ventiquattro anni di carcere. L’accusa era quella di omicidio volontario ai danni di cinque pazienti, deceduti a causa di un’embolia. Le morti sospette a suo carico, in realtà, furono circa diciotto, tutte verificatesi in condizioni analoghe negli ospedali di Como e Lecco, dove la donna aveva prestato servizio dal 1990.

Grazie all’indulto e alla buona condotta, la Caleffi potrebbe godere di uno sconto di pena ed essere libera di uscire dal carcere già dal settembre prossimo.

Sonya Caleffi a settembre libera, chi è

Era risaputo che l’infermiera avesse sofferto di depressione e di anoressia in giovane età, ma i continui successi in ambito scolastico e universitario le avevano permesso di laurearsi ed entrare nell’Ospedale di Como, nel 1990.

Qui, già all’epoca, cominciarono a registrarsi anomalie sulle continue morti degli anziani pazienti del suo reparto. Nel 1993 venne trasferita a Lecco, nosocomio in cui sono stati registrati e accertati i cinque delitti per cui ha in seguito ricevuto la condanna.

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Sonya Caleffi a settembre libera, la vicenda

Era il 15 dicembre 2004 e Sonya Caleffi era una giovane infermiera quando ammise di aver ucciso quei pazienti iniettandogli nelle vene una siringa d’aria. La motivazione di questo suo folle gesto, dichiarò lei stessa, era il non volerli vedere soffrire; la voglia, dunque, di accelerare una tremenda morta che sarebbe sopraggiunta comunque di lì a poco.

Bisogna sottolineare che, all’interno dell’ospedale Manzoni di Lecco, furono ben tredici le morti per embolia, ma la Caleffi ne confessò solo cinque; ritrattando tale versione dei fatti circa un anno dopo e sostenendo di non ricordare più nulla di quanto accaduto.

Maria Iemmino Pellegrino

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