Decreto Pa, soppressa la quota 96, ira Pd

La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato parere favorevole ai 4 emendamenti soppressivi, presentati dal governo, in materia di Pubblica amministrazione tra cui la cosiddetta quota 96, che sbloccava 4 mila pensionamenti nella scuola. Un altro degli emendamenti a firma dell’esecutivo riguarda i benefici previsti con riferimento alle vittime di atti di terrorismo che saltano. Un emendamento del governo al dl P.A. rivede invece i limiti d’età per il pensionamento d’ufficio, eliminando il tetto dei 68 anni inserito per professori universitari e medici. Restano invece le soglie previste per il resto dei dipendenti pubblici (62 anni e 65 per i medici). Quasi sicuro il ricorso alla fiducia. “Dobbiamo correre e, a questo punto, Visto che è stata messa alla camera, mi sembra ragionevole” ha detto il ministro Madia.

 

La soppressione della cosiddetta “quota 96” ha scatenato le ire di una parte del Pd. “Lo stop del governo a quota 96 è una vergogna. La burocrazia sorda e cieca vince sulla politica, svilendo e svillaneggiando il ruolo del Parlamento” dichiara Barbara Saltamartini, vicepresidente della commissione bilancio della Camera. “Mentre il Governo va in Europa a chiedere crescita e sviluppo, affinchè non siano i burocrati e i tecnocrati a decidere le sorti del nostro Paese, in Italia il Governo si fa dettare la linea politica proprio da quei burocrati e tecnocrati. Quale credibilità ha il Governo se neanche in casa propria riesce a far valere la sua?” spiega Saltamartini. “Così facendo si sta perpetrando un’ingiustizia, causata dalla legge Fornero che, nella sostanza, impedirà per il terzo anno consecutivo, a 4mila giovani insegnanti di entrare nel mondo della scuola. Tutto ciò è inaccettabile” conclude Saltamartini.