Legge di bilancio 2019: scontro Di Maio-Salvini sulle coperture

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Legge di bilancio 2019: scontro Di Maio-Salvini sulle coperture

Tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è apparente scontro sulle coperture per la legge di bilancio 2019. I due vicepremier mantengono le loro posizioni e a distanza si dettano le condizioni in vista della manovra finanziaria.

Legge di Bilancio, flat tax e reddito di cittadinanza

Il ministro dell’interno Salvini, dal canto suo, continua a promuovere la flat tax per le partite Iva, mentre il ministro del lavoro Di Maio insiste sul reddito di cittadinanza. Ha spiegato Di Maio che i pentastellati hanno posto solo una condizione alla Lega per votare la flat tax: dovrà aiutare la classe media, chi ha pagato le tasse per una vita e chi vive in condizioni disagiate, non i ricchi.

Reddito di cittadinanza, Salvini e la legge di bilancio 2019

I temi che infiammano il dibattito sono le coperture. Salvini, che come Di Maio, cerca di dare risposte concrete ai propri elettori, ha dichiarato sul reddito di cittadinanza: “Nel contratto c’è ed è giusto che ci sia perché è un cavallo di battaglia dei Cinque Stelle”, e aggiunge: “In Italia c’è gente che ne ha bisogno, ma è importante che non sia un reddito fatto per stare a casa e guardare la televisione.”

Scontro Salvini-Di Maio, solo apparente

Nessuna tensione. Il leader del M5S assicura che “non ci sono tensioni sulla manovra”. Lo scontro tra i due leader è solo un “dibattito franco”, così lo definisce Luigi Di Maio. Il dibattito è incentrato sul fatto che si mantengano le promesse. Il vicepremier pentastellato ha affermato che l’obiettivo di governo è condiviso: “portare a casa un risultato coraggioso, ma che tenga i conti in ordine”.

Dunque, nessuno scontro e nessun problema di comunicazione tra la Lega e il movimento. Matteo Salvini fa sapere, infatti, che messaggia tutti i giorni sia con il premier Conte sia con il ministro del lavoro Luigi Di Maio. Persone con le quali “andremo avanti cinque anni per cambiare il Paese; con le quali non si litiga “né sui ponti, né sulle poltrone”.

Una legge di bilancio improvvisata, dice la Camusso

Nonostante i buoni propositi dei vicepremier Salvini e Di Maio e del governo, la legge di bilancio 2019 mette in allerta la leader della Cgil Susanna Camusso, che ha dichiarato da Lecce che la discussione sulla legge di bilancio è “tutta improvvisata, fatta di slogan della campagna elettorale ricollocati nel contratto di Governo, annunci che si inseguono e si contraddicono mentre appare più evidente che un progetto per il Paese non compare mai”.

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I punti fermi di Salvini e Di Maio per la legge di bilancio 2019

I due vicepremier, Salvini e Di Maio, in questi giorni hanno ribadito i loro punti fermi per la legge di bilancio 2019 e l’intenzione di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Per Di Maio la prima misura da considerare, insieme alle infrastrutture, è senza dubbio il reddito di cittadinanza. Che per il ministro non significherà di certo dare soldi alle persone per stare sul divano, ma dare a alcuni cittadini l’opportunità di reinserirsi nel mondo del lavoro.

Sotto la lente leghista, invece, ci sono le partite Iva. L’obiettivo del ministro dell’interno, Matteo Salvini, è che le imprese, “quelle piccole, quelle che fatturano 65, 70, 80 mila euro, già dal prossimo anno paghino il 15% di tasse e non in più”.

Legge di bilancio 2019, volontà e potere

Secondo la leader Cgil , Susanna Camusso, i provvedimenti che si vorrebbero adottare sono “profondamente ingiusti”. La pace fiscale, la flat tax, così come la riforma desiderata dal governo sulle pensioni riguarderà solo una piccola parte dei cittadini italiani.

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