Sondaggi elettorali Piepoli, Lega e M5S assolutamente pari al 30%

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Sondaggi elettorali Piepoli, Lega e M5S assolutamente pari al 30%

E’ un testa a testa tra i due partiti di governo, Movimento 5 Stelle e Lega, quello che vede Piepoli nell’ultimo dei suoi sondaggi elettorali mostrati a Porta a Porta davanti a Bruno Vespa questa settimana.

A confronto delle intenzioni di voto di Euromedia, di cui abbiamo già dato conto, Piepoli vede una Lega meno trionfante, ma pur sempre molto più forte di quella uscita dalle elezioni del 4 marzo.

Il calo conseguente degli alleati di centrodestra non è tale da compensare il guadagno del partito di Salvini. E così oggi la coalizione sarebbe vincente con una molto probabile maggioranza assoluta se si votasse di nuovo.

Il Movimento 5 Stelle appare esattamente allo stesso livello della Lega, ma qui si tratta dell’esito di una diminuzione di consenso rispetto a marzo. Un calo comunque inferiore a quello che colpirebbe il centrosinistra. Il PD e i suoi alleati appaiono in una crisi tale da portarli a percentuali inferiori a quelle già deludenti, raccolte il giorno delle elezioni.

Ma vediamo i dati del sondaggio

Sondaggi elettorali Piepoli, centrodestra al 44%

Grazie al 30% della Lega il centrodestra secondo Piepoli arriverebbe al 44%, il 7% più in alto del 4 marzo.

Questo sarebbe il saldo della crescita leghista del 12,7%, del calo del 4% di Forza Italia, che ora sarebbe al 10%, nonchè di quello del 0,9% di Fratelli d’Italia, al 3,5%, e del -0,8% di Noi per l’Italia, al 0,5%.

E’ evidente che si tratta di voti prelevati un po’ da tutte le altre forze. Compreso il Movimento 5 Stelle, che, alla pari della Lega al 30%, si ritrova in diminuzione del 2,7% rispetto alle elezioni politiche.

Un calo maggiore è quello del centrosinistra. Un -3,3% che lo porta al 19,5%, esito del 17% del PD, -1,8%, del 2% di +Europa, -0,5%, del 0,5% delle altre forze di centrosinistra, che perderebbero un tutto un punto intero.

Giù, al di sotto della soglia di sbarramento, anche Liberi e Uguali, ora al 2,4%, con una perdita secca del 1,1% rispetto al 4 marzo.

Crescono, probabilmente grazie a Potere al Popolo, i partiti minori, al 4,5%

Metodologia ancora non diffusa al pubblico

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