Io Italia: app Reddito di Cittadinanza, come funziona il monitoraggio

Io Italia app reddito di cittadinanza
Io Italia: app Reddito di Cittadinanza, come funziona il monitoraggio

Reddito di cittadinanza, la guida all’ uso dell’ app


Il reddito di cittadinanza è una delle misure più attese del 2019, ma per contrastare gli eventuali furbetti sarà monitorato a livello digitale. Come? Tramite l’app Io Italia, attualmente in fase sperimentale. Sarà un ponte di comunicazione tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione, ma servirà anche come strumento di monitoraggio essenziale per stanare i furbetti e comprendere il successo o meno di tale misura. Ne ha parlato al Corriere della Sera Diego Piacentini, commissario per l’Agenda Digitale, spiegandone il funzionamento e i 4 punti chiave.

Reddito di cittadinanza: carta Bancomat per acquisti, ecco come si usa

Io Italia: come funziona l’app per controllare il reddito di cittadinanza

Al momento l’applicazione Io Italia (io.italia.it) è in sperimentazione in 7 comuni, tra cui Milano, Palermo, Cagliari e Torino. “Lo staff di Di Maio ci ha chiesto una soluzione tecnologica per il reddito di cittadinanza”, ha spiegato Piacentini. Il progetto è stato dunque suddiviso in 4 blocchi tecnologici, che possiamo elencare nel modo seguente.

Per Piacentini è proprio quest’ultimo il “blocco” più importante, perché permetterà di comprendere se questa policy funziona o meno.
Attraverso l’individuazione dei beneficiari e il passaggio dei soldi dal cittadino al mercato, l’app consentirà anche di controllare il funzionamento del reddito di cittadinanza e come viene gestito dai beneficiari. Eventualmente scoprendo anche i classici furbetti, ovvero coloro i quali, pur non rispondendo ai requisiti richiesti, ricevono ugualmente la prestazione. Senza considerare il come verranno spesi i soldi erogati dallo Stato.

Reddito di cittadinanza: figli e importo, come funziona

Io Italia: Anagrafe Nazionale, il punto della situazione

Piacentini ha anche voluto fare il punto della situazione sull’Anagrafe nazionale della popolazione residente in Italia. “In Italia ci sono 8 mila anagrafi che non si parlano tra loro”. Nel 2012 c’è stata una legge per la loro unificazione, ma 2 anni più tardi solo Bagnacavallo lo aveva fatto. “Poi l’abbiamo presa in mano noi nel 2016 e da 1 anno è partita la crescita”. Quindi Piacentini sfodera qualche numero significativo. “A oggi sono entrati nell’Anagrafe nazionale oltre 600 comuni con 9,5 milioni di abitanti. E nel prossimo semestre arriveremo a 20 milioni di abitanti”. Insomma, per il commissario per l’Agenda Digitale, non è sufficiente una legge e una circolare affinché le cose inizino davvero. “Noi abbiamo lavorato con Sogei e introdotto i processi di gestione dei progetti, dal call center al software per la migrazione. Lo strumento c’è adesso. Le amministrazioni che vogliono modernizzarsi lo fanno”.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM