Isee 2019: conto corrente e libretto postale, pene per falsa dichiarazione

Isee 2019: tutto quello che c’è da sapere per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente relativa all’intero patrimonio familiare.

Isee 2019 conto corrente e libretto postale, pene per falsa dichiarazione
Isee 2019: conto corrente e libretto postale, pene per falsa dichiarazione

Condanne per falsa dichiarazione Isee, quali possono arrivare


La sigla Isee sta per Indicatore Situazione Economica Equivalente. Cosa è? Una dichiarazione sostitutiva che indica il valore della situazione economica dell’ intero nucleo familiare. L’ Isee è da calcolare e presentare ogni anno per accedere a forme di agevolazioni fiscali. Infatti l’ indicatore è utile per forme di sostegno al reddito o altri benefici previsti dallo Stato o dagli enti come Comuni o dalle Università.

Isee 2019: cosa contiene

Come spiegato in questo nostro articolo l’ Isee 2019 è già compilato in alcune parti. Ciò sarà possibile grazie alle informazioni presenti nelle banche dati di Inps e Agenzia delle Entrate. Saranno più veloci i tempi e le verifiche si avvarranno della cosiddetta Anagrafe Tributaria.

A questo punto ricordiamo che la Dichiarazione contiene informazioni che attengono ai redditi sottoposti a tassazione ordinaria e anche redditi esenti da tassazione. Ma anche al patrimonio immobiliare e mobiliare di tutti i componenti del nucleo familiare.

Una volta visualizzato il documento sul portale dell’Inps, sarà possibile integrarlo con le ulteriori informazioni richieste. E, nell’ eventualità di errori nella parte precompilata, proprio come avviene per il 730 precompilato, sarà possibile richiedere una correzione delle informazioni o aggiungere eventuali dati omessi.

Isee 2019: cosa bisogna dichiarare

Le informazioni devono essere complete. Infatti grazie al sistema dell’ Anagrafe Tributaria, eventuali omissioni vengono rilevate a seguito delle verifiche. Oltre ai conti correnti, vanno ‘ denunciati’ anche libretti postali con i depositi. In pratica, come abbiamo spiegato sopra, tutto ciò che attiene ai patrimonio mobiliare, comprese eventuali carte di debito.

Se invece, anche solo per dimenticanza, non si inseriscono tutti i dati completi si può rimediare all’ errore tramite una dichiarazione integrativa da inviare entro 10 giorni dal rilievo dell’ omissione.

Non indicare tutti i dati equivale ad una falsa dichiarazione. Se attraverso la falsa dichiarazione si è ricevuto un beneficio di somme inferiori a 3.999,96 euro scatta la sanzione amministrativa. In questo primo caso, oltre alla decadenza del beneficio o dell’ agevolazione, l’ importo della sanzione può variare da un minimo di 5.164 euro ad un massimo di 25.822 euro.

Inoltre l’ articolo 76 del Testo Unico sulla documentazione amministrativa – all’ articolo 76 – prevede che chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, anche facendo ricorso a documentazione non più valida, venga punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. Con quali pene? La pena per il reato di falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale o in una dichiarazione destinata ad essere riprodotta in un atto pubblico corrisponde alla reclusione fino a tre anni (articolo 495 del codice penale). E la reclusione di minimo un anno e sanzioni fino a 516,27 euro, invece, per chi rende dichiarazioni false circa il proprio stato civile oppure rilasci una falsa dichiarazione sulla propria identità, stato o sulle proprie qualità personali.

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