Mario Calabresi contro Luigi Di Maio “avete querelato un morto”

Mario Calabresi contro Luigi Di Maio "avete querelato un morto"
Mario Calabresi contro Luigi Di Maio “avete querelato un morto”

Nel corso dell’ultima puntata andata in onda del programma DiMartedì condotto da Giovanni Floris vivace scontro dialettico tra il direttore di Repubblica Mario Calabresi e il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Al di là della verve dei due protagonisti, molti hanno osservato come siano stati toccati – anche se tra le righe – dei nervi scoperti del rapporto tra politica e libertà di stampa.

https://www.youtube.com/watch?v=VD4erO40idk

Mario Calabresi: la querela

Il botta e risposta tra Calabresi e Di Maio ha preso le mosse da una querela presentata dal leader del Movimento. Non è raro che politici e giornalisti si trovino in Tribunale l’uno contro l’altro. In più il direttore Calabresi ha ricordato di avere un paio di cause in corso con l’attuale titolare del MISE e tre con Davide Casaleggio.

La particolarità in questo caso è che i legali degli esponenti del MoVimento hanno citato in giudizio – a proposito del caso di Raffaele Marranon Mario Calabresi ma Luigi Calabresi. Luigi è il nome del padre dell’attuale direttore di Repubblica, commissario di Polizia ucciso da un commando di Lotta Continua nel 1972 perché ritenuto responsabile della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, defenestrato dalla Questura di Milano in circostanze – dopo quasi 40 anni – non chiare ancora oggi.

Mario Calabresi: il botta e risposta

Si tratta chiaramente di un errore formale, tanto che la querela è andata avanti e non è stata invalidata, ha ricordato Di Maio. Un errore veniale anche a detta di Calabresi. D’altra parte, in tale errore, seppur veniale, quest’ultimo ha voluto vedere un tratto tipico dell’approccio dei 5 stelle al governo del paese. Insomma è stata l’accusa di Calabresi la svista “dà l’idea dell’approssimazione con cui fate le cose”. Di Maio ha replicato a muso duro. Spiegando di poter mostrare molti articoli  per provare come Repubblica “dia le notizie in maniera approssimativa”.

Prima Calabresi aveva accusato Di Maio di voler mettere la stampa “fuorigioco”, anche attraverso dei provvedimenti penalizzanti (bloccare la pubblicità delle partecipate). Invece, Di Maio dovrebbe accettare che ci sia qualcuno “che fa le pulci” a chi amministra la cosa pubblica. Di Maio ha invece precisato come la libertà di stampa non sia e non debba essere la libertà di affermare il falso (magari per favorire interessi particolari).

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