Assegni familiari figli a carico 2019: superamento reddito, cosa accade

Assegni familiari: Per ogni figlio a carico, cioè per ogni figlio che rientra nei limiti di reddito e di età, di base, spettano al dichiarante 950 euro

Assegni familiari figli a carico 2019: superamento reddito, cosa accade
Assegni familiari figli a carico 2019: superamento reddito, cosa accade

Reddito assegni familiari 2019 per figli a carico


Chi può essere considerato familiare a carico? Qual è il limite di reddito necessario per essere considerato tale? Quindi, che tipi di detrazione spettano?

Assegni familiari: figli a carico fino a 24 anni e 4mila euro all’anno

In generale, si possono considerare familiari a carico il coniuge – non separato – e i figli – anche adottati. D’altra parte, anche altri familiari possono essere considerati a carico se conviventi o se ricevono assegni alimentari. In senso ampio, dunque, possono essere considerati familiari a carico anche il coniuge separato legalmente, i genitori come i suoceri, i nipoti come fratelli e sorelli, i nonni.

Detto ciò, il familiare può essere considerato a carico se non supera il limite di reddito di 2.840,51 euro. Tuttavia, a partire dal 2019 cambiano i limiti per essere considerati figli a carico; infatti, si può essere considerati figli a carico, fino a 24 anni d’età, solo se è stato percepito un reddito pario o inferiore ai 4mila euro. Dopo i 25 anni il limite di reddito torna a essere quello di 2.840,51 euro.

Assegni familiari: figli a carico, a quanto ammonta la detrazione?

Per ogni figlio a carico, cioè per ogni figlio che rientra nei limiti di reddito e di età sopra descritti, di base, spettano al dichiarante 950 euro in detrazione. Per ciascun figlio con età inferiore ai 3 anni la detrazione sale fino a 1.220 euro. A tale importo bisognerà sommare ulteriori 400 euro in caso di un figlio disabile. Ora, nel caso figurino più di tre figli a carico, la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio.

Come si effettua il calcolo della detrazione che spetta esclusivamente a lavoratori dipendenti (anche se percepiscono l’indennità di disoccupazione) e ai pensionati? Per rispondere alla domanda fanno fede le apposite tabelle dell’Agenzia delle Entrate. In sostanza, il calcolo consiste nel sottrarre al “coefficiente di reddito teorico” (95mila euro) il reddito complessivo (previa deduzione per abitazione principale e relative pertinenze più i redditi da fabbricati a cedolare secca). Il risultato che si ottiene va poi diviso per 95mila.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it