Gianluca Borrelli di TP su La7: “Dem non mettono italiani al primo posto”

Gianluca Borrelli, editore di Termometro Politico, ospite a Coffee Break su La7. Diversi i temi trattati, tra cui la percezione dell’Europa.

Gianluca Borrelli di TP su La7 a Coffee Break

Gianluca Borrelli di TP su La7: Dem non mettono italiani al primo posto

Il fondatore di Termometro Politico Gianluca Borrelli è stato ospite della puntata di Coffee Break oggi venerdì 29 marzo 2019 su La7. Molti i temi trattati: dalla Brexit alla percezione che gli italiani hanno dell’Europa; dalla legittima difesa all’analisi sui flussi di voto relativi alle ultime elezioni regionali in Basilicata. Nel programma condotto da Andrea Pancani, tra gli altri ospiti in studio sono annoverati il direttore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale Paolo Magri, la deputata PD Alessia Rotta e il deputato M5S Luca Carabetta.

Gianluca Borrelli di Termometro Politico a Coffee Break su La7: rivedi la puntata

Per rivedere la puntata integrale di Coffee Break, andata in onda venerdì 29 marzo 2019 su La7, vi invitiamo a cliccare su questo link.

La Brexit e la percezione dell’Europa

La puntata si è aperta con un tema di stretta attualità: la Brexit e, più in generale, la percezione che gli italiani (e non solo) hanno dell’Europa. Ma se si dovesse rivotare oggi, ha chiesto Pancani, come finirebbe? “In questo momento penso che l’esito sarebbe molto incerto”, ha risposto Borrelli. “Non ci sono al momento dati che possano fornire una reale risposta. È vero che il governo britannico ha delle responsabilità sulle modalità di gestione della Brexit. Ma c’è anche da dire che l’Unione europea non è apparsa benevola nei confronti del Regno Unito e questa percezione delle cose potrebbe aver incancrenito le posizioni degli elettori britannici nei confronti dell’Ue”.

In caso di secondo referendum, insomma, “l’epilogo non sarebbe così scontato”. L’impressione è che il popolo britannico percepisca l’Europa “come una cattiva madre”. Ciò dà certamente carburante ai sovranisti, secondo Borrelli, ma fa anche “il gioco di molti giornali che devono fare click e tendono a fomentare gli animi da entrambe le parti”.

La percezione degli italiani nei confronti dell’Europa

E se il referendum si dovesse fare anche in Italia? Per Borrelli “si sta sottovalutando una forma di risentimento di molti italiani verso il comportamento dell’Europa”, da tutte le parti dell’elettorato. “Anche molti elettori di sinistra vedono l’Europa come l’Europa della Francia e della Germania. L’impressione generale è quella di essere stati invitati a una cena nella quale però noi siamo il pasto. Ad esempio, la Francia acquisisce molte aziende italiane, ma se noi andiamo in Francia ci viene subito chiusa la porta. Ma ci sono anche tanti altri casi, ad esempio il salvataggio delle banche. Per quelle francesi e tedesche l’Europa si è comportata in modo diverso rispetto all’atteggiamento avuto con il salvataggio delle nostre”.

Sulla legittima difesa

Sulle pagine di Repubblica Michele Serra ha scritto che la legge sulla legittima difesa “sancisce una storica e forse irrimediabile svolta a destra della società italiana”. Un punto di vista sul quale Borrelli non è d’accordo. “Non vedo per quale motivo sia una svolta a destra. C’è la percezione di un pericolo e soprattutto l’idea che lo Stato lascia da soli i cittadini”.

Flussi di voto

Le analisi post-elezioni regionali in Basilicata hanno spesso peccato di distorsioni, perché in molti hanno preferito comparare il voto del 24 marzo 2019 con quello delle politiche. Comparando invece l’ultima votazione con quella del 2013, come potete approfondire in questo articolo, emergono dati molto interessanti. “Nel giro di soli 5 anni e mezzo una parte dell’elettorato del centrosinistra si è spostato in massa non verso il M5S, ma verso il centrodestra e la Lega”, spiega Borrelli. “Dal PD non sono fluiti molti voti verso la sinistra radicale, ma verso destra”. Questo passaggio non è rilevato “solo da un punto di vista locale, ma viene confermato anche dai sondaggi nazionali e regionali per quanto riguarda le prossime elezioni”. Si tratta insomma di una “tendenza nazionale“.

Il PD e la comunicazione

Da cosa è derivato questo spostamento degli elettori di centrosinistra? Per l’editore di Termometro Politico sono stati fatti errori nella comunicazione. “Noi, analizzando questa cosa per anni, abbiamo riscontrato che, da parte di alcuni elettori, il centrosinistra viene percepito come anti-italiano. Come se non avesse il bene dell’Italia e degli italiani al primo posto. C’è stato chiaramente un errore nella comunicazione, essendosi dati delle priorità diverse”.

Il Movimento 5 Stelle sta perdendo consensi?

I risultati delle ultime elezioni regionali danno il M5S in calo e la Lega in forte rialzo. Qual è la tendenza per le elezioni del 26 maggio 2019? “Alle europee bisogna attendersi un calo dei 5 Stelle, a causa della bassa affluenza. Anche nel 2014 il M5S ebbe un risultato peggiore delle attese per lo stesso motivo. C’è poi da considerare le conseguenze di una naturale evoluzione a livello politico: se parti come movimento anti-sistema e di protesta, quando poi vai al governo perdi fisiologicamente una quota”.

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