Bonus tiroide 2020: 500 euro ed esenzione ticket, come richiederlo

Bonus tiroide 2019: chi soffre di tiroide in che misura può usufruire dell’esenzione dal pagamento del ticket e magari dell’assegno mensile?

Bonus tiroide 2019: 500 euro ed esenzione ticket, come richiederlo
Bonus tiroide 2020: 500 euro ed esenzione ticket, come richiederlo

Quando chi soffre di patologie della tiroide è considerato invalido? Dunque, in che misura può usufruire dell’esenzione dal pagamento del ticket e magari dell’assegno mensile che può arrivare ad avere un importo massimo di 550 euro?

Bonus tiroide 2020: i gradi di invalidità

Per avere diritto al riconoscimento dell’invalidità è necessario che la propria patologia sia presente in una specifica tabella; in essa ad ogni patologia è assegnata una percentuale relativa alla gravità e quindi alla sua capacità invalidante. Per poter accedere ai benefici concessi dalla legge agli invalidi bisogna raggiungere la percentuale del 33%. In pratica, se si è invalidi civili almeno al 33% si ha diritto ad alcuni aiuti (protesi gratuite, per esempio); se la percentuale di invalidità è superiore al 45% poi si viene iscritti nelle liste di lavoro per le categorie protette.

A mano a mano che cresce la percentuale di invalidità aumentano anche i benefici: con il 50% si potranno ottenere congedi per cure mediche, tra le altre cose; al 66% di invalidità scatta l’esenzione dal pagamento del ticket per le visite e gli esami legati alla patologia per cui si è ottenuta l’invalidità. Nel caso in cui la percentuale invalidante superi il 74%, a seconda del reddito, al malato è riconosciuto il diritto a percepire un assegno che, come scritto prima, non può superare il tetto massimo di 550 euro. Gli invalidi al 100% hanno diritto all’indennità di accompagnamento e alla pensione di inabilità.

Bonus tiroide 2020: il caso specifico

Detto ciò, le malattie della tiroide non danno diritto all’invalidità di per sé: la sua concessione dipende, come nel resto dei casi, dalla gravità della patologia. Nella tabella di cui prima, in particolare, è assegnata una percentuale del 100% all’ipotiroidismo con grave ritardo mentale, tra il 50% e l’80% all’iperparatiroidismo primario e tra il 91% e il 100% per l’ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento.

Al di là delle patologie elencate, nessuna disfunzione della tiroide dà diritto ai benefici connessi all’invalidità; certo è sempre da valutare l’influenza di un disturbo alla tiroide su una patologia più grave che comporti una riduzione della capacità lavorativa. Tuttavia, è da sottolineare che il Servizio Sanitario Nazionale concede l’esenzione dal pagamento del ticket per molti esami specifici – a prescindere dal riconoscimento dell’invalidità – a chi soffre di tiroidite autoimmune.

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