Marotta mette alla porta Icardi e Nainggolan: “Non rientrano nel progetto”

Marotta mette alla porta Icardi e Nainggolan: “Non rientrano nel progetto”. Un futuro lontano dall’Inter per entrambi era nell’aria da tempo

Marotta mette alla porta Icardi e Nainggolan: "Non rientrano nel progetto"
Marotta mette alla porta Icardi e Nainggolan: “Non rientrano nel progetto”

Non servivano di certo le dichiarazioni ufficiali di Beppe Marotta per capire come il futuro di Mauro Icardi e Radja Nainggolan sia lontano dall’Inter, il dirigente nerazzurro ha comunque tenuto ribadirlo nel corso di un’intervista rilasciata in esclusiva a Sky Sport.

I nerazzurri hanno dunque messo alla porta l’argentino e il belga. Questo soprattutto per volere di Antonio Conte, che li reputa inadatti al suo progetto in primis dal punto di vista caratteriale.

Queste le parole di Marotta in merito alla vicenda: “Da questa situazione se ne esce innanzitutto con la chiarezza e la trasparenza. In una progettualità bisogna anche trovare i profili giusti. Questa è la strada che stiamo percorrendo: abbiamo avuto modo di parlare con molta schiettezza ai diretti interessati, pur nel rispetto di quello che sono i loro valori contrattuali e professionali ma abbiamo spiegato quella che è la presa di posizione della società. Questo penso che sia l’elemento più importante”.

Marotta prosegue: “Entrambi sanno di questa situazione che non significa che vengono sminuite le loro capacità. Sono entrambi degli ottimi giocatori e ottimi talenti. Ma il talento da solo fa vincere le partite, poi è la squadra che fa vincere il campionato. Di conseguenza non rientrano nel nostro progetto, lo dico con la trasparenza e il rispetto che è loro dovuto”.

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Marotta si sofferma su Icardi

Alla domanda su un Icardi a disposizione di Conte in attesa di capirne definitivamente il futuro o se possa comunque essere recuperato, Marotta ha così risposto: “Una cosa è affermare che Icardi è sul mercato, una cosa è rispettare gli aspetti contrattuali, un accordo collettivo che prevede comunque che il calciatore debba prendere parte agli allenamenti. Noi non vogliamo assolutamente venir meno ai nostri doveri. Poi ci sono anche dei diritti come quello dell’allenatore di scegliere la formazione in campo”.

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