Visita fiscale Inps e lavoratore in farmacia, assenza giustificata o no?

In merito alla visita fiscale Inps, negli orari di reperibilità è possibile andare in farmacia? Questa sarebbe un’assenza giustificata? La risposta.

Visita fiscale Inps e lavoratore in farmacia, assenza giustificata o no?

La visita fiscale Inps è quell’istituto che funziona per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. Ciascuna delle due tipologie di lavoratori ha degli orari di reperibilità da rispettare. Ciò significa che durante certe fasce orarie, mattutine e pomeridiane, deve farsi trovare al proprio domicilio. Questo perché in quelle ore può passare il medico fiscale e se il soggetto in malattia non si trova in casa, il medico redigerà il verbale e il lavoratore dovrà presentare idonea giustificazione per la sua assenza, altrimenti potrebbe vedere decurtata la sua indennità di malattia. Ma se il lavoratore in malattia è in farmacia per prendere un medicinale durante gli orari di reperibilità fiscale, questa è da considerarsi assenza ingiustificata?

Visita fiscale Inps: recarsi in farmacia è assenza giustificata?

La risposta alla domanda sopra riportata è negativa. Prima di tutto perché la farmacia è aperta in orari anche diversi da quelli della fasce di reperibilità, quindi perché il lavoratore deve andare in farmacia proprio durante quelle fasce orarie? Secondo poi la prova dello scontrino (che dimostrerebbe l’acquisto del medicinale avvenuto in una certa ora e quindi la sua presenza in farmacia) non sarebbe opportuna, perché potrebbe esserci andato benissimo qualcun altro al posto del soggetto malato. Terzo punto, infine, è il carattere di urgenza. Come è ben noto, l’assenza giustificata alla visita fiscale può essere determinata solo da una causa di forza maggiore, oltre che da visite specialistiche per le quali bisognerebbe comunque dimostrare che non sarebbe stato possibile effettuarle in orari diversi da quelli della reperibilità fiscale.

Assenza visita fiscale Inps: la giusta causa e il carattere di urgenza

Il lavoratore che si trova a dover giustificare la propria assenza durante l’arrivo del medico, dovrà presentare pertanto una legittima motivazione. Una causa che dimostri il carattere di urgenza e il fatto che nessuno avrebbe potuto farlo al posto del lavoratore stesso. Sul tema si è pronunciata più volte anche la Corte di Cassazione, che ha affermato come si possa uscire durante gli orari di reperibilità solo nei casi in cui sia realmente indispensabile, ovvero dietro cause di urgenza e indifferibilità, come ad esempio un ricovero ospedaliero oppure il soccorso a un parente stretto che si trova in condizioni gravi.

Tuttavia, anche in queste eventualità il lavoratore sarebbe comunque tenuto ad avvisare la propria azienda/amministrazione/datore di lavoro dell’assenza che andrà a compiere. E lo stesso dicasi per la farmacia, dove però abbiamo visto che i casi di urgenza risultano essere più unici che rari, quasi una questione “di vita o di morte”. Insomma, se bisogna andare in farmacia, meglio farlo prima o dopo gli orari di reperibilità fiscale, altrimenti si può andare incontro a una decurtazione dell’indennità di malattia, come previsto dalla normativa.

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