Pensioni ultima ora: Quota 100 e dimissioni Conte, cambia col nuovo governo?

Pensioni ultima ora: Quota 100 e dimissioni Conte. Lo scenario di un esecutivo M5S-Pd-LeU apre nuovi orizzonti anche in materia previdenziale.

Pensioni ultima ora: Quota 100 e dimissioni Conte, cambia col nuovo governo?

Pensioni ultima ora: la crisi politica è entrata nel vivo dopo le dimissioni presentate al Capo dello Stato Mattarella da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte martedì 20 agosto. A questo punto si parla sempre con maggiore insistenza della possibilità che nasca un nuovo esecutivo sostenuto da un’altra maggioranza parlamentare composta da M5S, Pd e LeU

Pensioni ultima ora, incertezza per il futuro

Una delle domande che molti italiani si pongono in queste ore è quanto è alto il rischio di vedere cancellate alcune norme introdotte dal governo giallo-verde andato in frantumi qualche giorno prima di ferragosto. Rispetto alla materia previdenziale, la preoccupazione riguarda Quota 100. C’è da dire che la misura, come il reddito di cittadinanza, approvata col decreto n. 4/2019 è in vigore. Non cambierà nulla senza o prima di un apposito nuovo intervento legislativo. Pensata come una misura temporanea per il periodo 2019-2021 è ovviamente possibile che venga modificata o addirittura abrogata. Tuttavia ciò prevederebbe dei passaggi formali ed una forte volontà politica da parte del nuovo, eventuale, esecutivo. In caso contrario resterebbe tutto come è ora.

Possiamo certamente affermare che Quota 100, nella compagine del governo Conte, è stata voluta dalla Lega che ha più volte annunciato di voler, come step successivo, introdurre Quota 41. Un passaggio contenuto anche nel programma e nel contratto alla base del “governo del cambiamento”.

LO SPECIALE SULLE PENSIONI A QUESTO LINK

Il nodo risorse

Pensioni ultima ora – Il rischio principale è che Quota 100 possa essere sacrificato per recuperare le risorse economiche che il governo M5S-Pd-LeU eventualmente potrebbe decidere di spostare su altri punti programmatici. Tutto è ancora da definire. Visto che al momento nulla si sa neanche della eventuale formazione del prossimo governo.

Rappresentano tuttavia una indicazione le critiche talvolta mosse anche da parte di esponenti del Partito Democratico all’indirizzo di Quota 100, per esempio per la scarsa attenzione ai giovani.

Altrettanto critiche sono state le parole utilizzate qualche tempo fa da Andrea Roventini, docente considerato vicino agli ambienti del Movimento 5 Stelle per il quale Quota 100 rappresenta “uno spreco inaudito di risorse”. Ecco le parole dell’esperto in materia economica su Quota 100: “una misura sessista che favorisce solo i maschi 50enni del Nord Italia, mentre l’Italia è un Paese di profonde disuguaglianze, tra uomini e donne e tra giovani e vecchi, e bisognerebbe piuttosto fare qualcosa per ridurle. Inoltre è una misura che non rilancia la domanda, perché chi va in pensione con quota 100 riduce le proprie spese, che non porta a una sostituzione tra lavoratori anziani e giovani come si è fatto credere e che va a scassare i conti pubblici nel breve e nel lungo periodo”.

Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sarà interessante e curioso capire cosa accadrà.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it