Bonus merito 2020 cancellato: cosa cambia col nuovo ministro Fioramonti

Il bonus merito sarà cancellato nel 2020: il nuovo ministro dell’Istruzione Fioramonti si è infatti detto contrario alla “filosofia” di questo incentivo.

Bonus merito 2020 cancellato: cosa cambia col nuovo ministro Fioramonti

Nel 2020 non ci dovrebbe essere più posto per il Bonus merito per i docenti. Il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti si è infatti detto contrario alla filosofia che è alla base di questo incentivo, in quanto va a valorizzare comportamenti e surplus che dovrebbero essere alla base dell’insegnamento e quindi non da stimolare. Ecco cos’ha detto il neo-ministro e cosa cambierà a partire dal prossimo anno.

Bonus merito 2020: il ministro Fioramonti contrario

Intervistato nella trasmissione radiofonica Circo Massimo su Radio Capital, il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha espresso tutta la propria contrarietà nei riguardi del Bonus Merito per i docenti. “Sono contrario all’idea che la scuola debba incentivare comportamenti che sono parte dell’insegnamento”, ha affermato. “I bonus perché si fa qualcosa di più temo che producano esattamente l’effetto opposto”. Il ministro ha parlato anche di cosa potrebbe cambiare o meno il prossimo anno. “Per rispetto nei confronti degli studenti non cambierò l’esame di maturità, ma ciò non significa che condivida quanto fatto dal mio predecessore. Qualche parola anche sui test Invalsi: nonostante il mantenimento del sistema già in vigore quest’anno, “non sarà obbligatorio per l’esame di maturità”, ha precisato.

Una storia lunga e travagliata

Il Bonus Merito, invero, è sempre stato oggetto di discussione proprio per l’idea che c’è alla base di questo beneficio. Non solo perché non sarebbe necessario, di fatto, incentivare il personale docente a fare di più di quanto fa già, di non adagiarsi sugli allori, ma anche perché un tale tipo di incentivo rischia di minare la coesione interna del personale scolastico, aumentando competizione e invidie. I detrattori hanno spesso puntato il dito contro la sua natura discriminatoria, evidenziando il fatto che dietro un aumento stipendiale ci fosse “l’aver fatto qualcosa in più degli altri”, elemento che andava così a deprimere una categoria già intristita da salari bassi rispetto ai colleghi europei.

È possibile che le risorse stanziate per il Bonus Merito vadano a confluire nell’atteso rinnovo del CCNL valido per il triennio 2019-2021 e ancora in standby. Non si tratta di grandi risorse, sia chiaro, ma di un “qualcosa in più” che potrebbe contribuire a garantire un aumento di circa 10 euro lordi mensili agli insegnanti. Ma su quest’ultimo aspetto, è preferibile attendere aggiornamenti e notizie ufficiali e lasciar perdere le eventuali indiscrezioni del caso.

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