Conto corrente 2020: importo massimo prelievi e versamenti. Le novità

Ci saranno novità importanti sul conto corrente a partire dal 2020, in particolare per i professionisti anche relativamente al limite prelievi e versamenti.

Conto corrente 2020 importo massimo prelievi
Conto corrente 2020: importo massimo prelievi e versamenti. Le novità

Alla fine ci saranno nuovi balzelli, ma soprattutto nuovi obblighi e adempimenti nella Manovra 2020, che naturalmente coinvolgeranno i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Tutto in nome della lotta all’evasione fiscale, vero obiettivo di questo esecutivo, per recuperare risorse da investire poi in altri settori, come welfare, lavoro e investimenti.

Le novità riguarderanno anche il conto corrente: chi esercita un’attività professionale dovrà aprirne uno dedicato separato dal conto personale (e quindi non dovrà essere cointestato). Su questo il fisco potrà controllare tutti i movimenti: dai prelievi ai versamenti, sempre correlati all’attività lavorativa stessa.

Conto corrente 2020: le novità nel Decreto Fiscale

L’articolo 24 del Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 è dedicato all’obbligo del conto dedicato per le imprese individuali e i professionisti. Qui si legge che “i soggetti indicati alla lettera d) del primo comma dell’articolo 13, indipendente dal regime di determinazione del reddito adottato, sono obbligati a tenere uno o più conti correnti bancari o postali ai quali affluiscono obbligatoriamente, solo le somme riscosse nell’esercizio delle attività e dai quali sono effettuati i prelevamenti per il pagamento delle spese”. In parole povere, nel conto aziendale dovranno confluire solamente i proventi derivanti dall’attività lavorativa e da esso si potranno prelevare somme finalizzate al pagamento delle spese. Prelievi, bonifici e versamenti saranno dunque sotto il controllo del Fisco, che potrà così monitorare eventuali movimentazioni sospette e possibile evasione. Tale provvedimento coinvolgerà anche i soggetti aderenti al regime forfettario, ma non dovrebbe toccare le partite Iva che hanno aperto la propria attività (start-up) in optando quindi per il regime agevolato riservato alle nuove imprese.

Tale misura, va detto, non è una novità. Già nel 2006 fu imposta dal decreto Bersani, salvo poi essere abrogata 2 anni più tardi. Attualmente, il conto corrente dedicato all’attività aziendale è esclusiva solamente delle società dei capitali, società tra professionisti, società di persone, nonché ditte individuali in contabilità ordinaria che fatturano oltre i 400 mila euro annui.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it