Pensioni notizie ora: Quota 100, Boeri “una polpetta avvelenata”

Pensioni notizie ora, l’ex presidente dell’Inps Boeri analizza la situazione previdenziale in Italia e consiglia al Governo Conte di riformare Quota 100.

Pensioni notizie ora: Quota 100, Boeri “una polpetta avvelenata”

Pensioni notizie ora – Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, introdotte dal Governo Conte I sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega, sono misure destinate a far discutere per ancora molto tempo. Arriva un nuovo intervento sulla misura di pensione anticipata da parte di Tito Boeri, già presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e profondo conoscitore dei meccanismi previdenziali.

Dopo aver recentemente criticato alcuni aspetti del Reddito di Cittadinanza come riferito in questo nostro articolo, Boeri dalle pagine di Repubblica analizza la situazione in ordine alle pensioni e sostanzialmente lancia la proposta al Governo Conte II di rimediare a quello che l’economista ritiene un errore ovvero l’introduzione di Quota 100. Prima di entrare nel dettaglio dell’analisi e della proposta di Boeri possiamo sintetizzare così il suo pensiero: costa troppo, non è sostenibile e creerà ulteriori problemi.

Pensioni notizie ora, Boeri critica Quota 100

Uno dei rischi denunciati dall’ex numero uno dell’Inps è lo scalone che si creerebbe se si lasciasse in vigore Quota 100 ribattezzata «polpetta avvelenata». Il riferimento è al diverso trattamento a cui vanno incontro coloro che raggiungono i requisiti di Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi) entro il termine ultimo della misura (31 dicembre 2021) e chi invece raggiunge gli stessi requisiti l’1 gennaio 2022.

«Per gli esclusi – scrive Boeri – ci sarà, infatti, un brusco innalzamento fino a 6 anni nei requisiti di pensionamento, come quello intervenuto 10 anni prima all’apice della crisi del debito».

Boeri sui costi della misura di pensione anticipata

Poi c’è il tema dei costi. «Quota 100 è una polpetta avvelenata anche perché è costosissima. Il conto è già salato: 3 miliardi nel 2019, cui vanno aggiunti i 4 miliardi di oneri aggiuntivi sulla spesa per interessi sul debito dato che lo spread è schizzato all’insù nel maggio 2018 all’annuncio del nuovo governo gialloverde di voler “abolire la Fornero”. Di fatto sta costando attorno ai 35 mila euro a beneficiario. Spenderemo altri 7 miliardi nel 2020 e ancora di più negli anni a seguire quando si sentiranno gli effetti del blocco dell’indicizzazione sui requisiti puramente contributivi. È più di quanto ogni anno destiniamo alla scuola materna e agli asili nido»

La proposta di Boeri al Governo Conte II per riformare Quota 100

Quale è dunque la proposta di Tito Boeri? Per l’economista la soluzione «consiste nel fare una riforma che estenda la libertà di scelta su quando andare in pensione, a partire da 63 anni, a tutte le generazioni che verranno, non solo a quelle oggi coinvolte da quota 100, imponendo le riduzioni attuariali, che oggi si applicano alla sola quota contributiva delle pensioni, sull’intero importo della pensione. Vorrebbe dire oggi una riduzione mediamente di un punto e mezzo per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione offerta da  Quota 100 e, in prospettiva, ancora meno dato che le generazioni che andranno in pensione nei prossimi anni avranno una quota contributiva più alta su cui la riduzione verrebbe comunque applicata».

Successivamente Boeri elenca quelli che ritiene i potenziali vantaggi della sua proposta. Ne citiamo uno: «Una riforma di questo tipo darebbe risparmi immediati, dato che potrebbe dissuadere alcuni di coloro che pensavano di andare in pensione con Quota 100 dal farlo nei prossimi due anni e, in ogni caso, gli importi di chi volesse comunque uscire prima sarebbero più bassi».

Ricordiamo infine che nonostante a più riprese il presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbia parlato di Quota 100 come di una misura portante della manovra economica del governo in carica, una parte della maggioranza di Governo e per la precisione Renzi con Italia Viva ha annunciato l’intenzione di presentare un emendamento in Parlamento per cancellare la stessa misura.

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