Pensioni ultime notizie: “Quota 100 immorale” l’analisi dei geriatri

Pensioni ultime notizie: nel dibattito su Quota 100 irrompe anche il commento della Società italiana di Gerontologia e Geriatria

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Pensioni ultime notizie: “Quota 100 immorale” l’analisi dei geriatri

Pensioni ultime notizie: nel dibattito su Quota 100 irrompe anche il commento della Società italiana di Gerontologia e Geriatria: per l’associazione dei medici il pre-pensionamento in alcuni casi è addirittura “immorale”

Durante il 64esimo Congresso nazionale della Società italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) è arrivata la condanna di Quota 100 da parte medici specializzati nel trattamento dei disturbi e delle patologie della terza età. Andare in pensione prima del previsto, come prevede Quota 100 (servono 62 anni di età e 38 di contributi, ndR), “quando si è ancora in forza e si sta bene, non fa solo male alla salute, fa male alla società” ha detto nel corso dell’incontro Raffaele Antonello Incalzi, presidente dei Geriatri e Gerontologi italiani.

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Infatti, stando ai dati rilevati dall’associazione, nei primi due successivi alla pensione si riscontra un aumento delle problematiche cardiovascolari e dei casi di depressione. D’altra parte, ha sottolineato Incalzi, “andare via prima di poter contare sul reddito che viene dal lavoro è immorale, specie se pensiamo alla situazione drammatica dell’economia nel paese”.

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“Lavorare stanca ma protegge il corpo e la mente”

Insomma, “lavorare stanca, ma protegge corpo e mente. A parte le persone che hanno avuto una vita lavorativa molto usurante, chi è malato, chi ha cominciato in età molto giovane, in generale la pensione crea fragilità e peggiora lo stato di salute” ha ribadito nel suo intervento Niccolò Marchionni, Ordinario di Geriatria all’Università di Firenze.

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“Quello che avvertiamo noi medici, è che uscire dal mondo del lavoro sia peggiorativo anche per la salute percepita, cioè che essere fuori dal lavoro incida sul modo di sentirsi dalle persone stesse, sia fisicamente che psicologicamente: essere pensionati innesca un meccanismo che fa sentire nell’ultima fase della vita, non più coinvolti, fuori da tutto” gli fa eco Nicola Ferrara, ordinario di Geriatria all’Università Federico II di Napoli. Tra l’altro, parla sempre Ferrara, “con la pensione la maggior parte delle persone vede diminuire il proprio potere d’acquisto. Peggio ancora per chi decide di usufruire di leggi che consentono l’uscita anni prima rispetto al raggiungimento dell’età e che perdono una percentuale notevole di reddito. Con il risultato che un settantenne, pur avendo lavorato per 40 anni, rischia di diventare un nuovo povero e di non potersi permettere le cure di cui ha bisogno”.

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