Detrazioni fiscali: antifurto e cassaforte, ecco quanto spetta e quando

Detrazioni fiscali antifurto e cassaforte: quali sono le leggi di riferimento, chi sono i destinatari e i requisiti. Quando scatta e in che misura

Detrazioni fiscali antifurto e cassaforte, ecco quanto spetta e quando
Detrazioni fiscali: antifurto e cassaforte, ecco quanto spetta e quando

Come ben noto, attualmente il tema delle tasse è quanto mai dibattuto in Italia. Ecco allora che assumono grande rilievo alcune detrazioni fiscali, probabilmente poco conosciute ai più, come quelle relative agli impianti di sicurezza e protezione dei risparmi, ovvero sistemi antifurto e casseforti. Di seguito gli opportuni chiarimenti sulle detrazioni in materia e come funzionano in concreto.

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Detrazioni fiscali per antifurto e cassaforte: il contesto attuale

Secondo i dati Istat i furti nelle abitazioni sono in costante diminuzione negli ultimi anni, ma ciò non toglie che restino comunque tanti. Si tratta infatti di oltre 520 reati di questo tipo al giorno, vale a dire uno ogni 3 minuti. E occorre tener conto del fatto che non sempre i furti vengono denunciati dalle vittime, con la conseguenza che il numero reale è sicuramente più alto di quello delle statistiche. Talvolta infatti i danneggiati sono talmente presi da agitazione, sconforto o mancanza di coraggio, da decidere di non rivolgersi a carabinieri o polizia, per segnalare il reato compiuto nella propria abitazione. Insomma, permane l’evidente problema della sicurezza e protezione di persone e beni che si trovano in un immobile privato.

Per auto-tutelarsi, il proprietario di un’abitazione può però scegliere di servirsi delle detrazioni fiscali in materia di casseforti e sistemi di sicurezza, in quanto una normativa ad hoc prevede questo tipo di agevolazione a favore del contribuente. Ricordiamo che le detrazioni fiscali altro non sono che gli importi che il contribuente ha il diritto di sottrarre dall’imposta lorda (totale delle tasse sui redditi delle quali si è debitori nei confronti del Fisco) per fissare così l’imposta netta da versare.

Detrazioni fiscali: leggi di riferimento e spese detraibili

A questo punto, veniamo alla fonte normativa di riferimento in materia. Si tratta del Decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, ovvero il ben noto Testo Unico delle imposte sui redditi. Ma non solo, oggi le detrazioni in materia di antifurto e casseforti sono, in verità, integrate anche da quanto incluso nella legge di Bilancio 2019, ovvero la legge n. 145 del 2018. Che cosa dispongono?

Ebbene, dal complesso delle due normative, è possibile cogliere che è destinatario di detrazioni fiscali anche chi sopporta i costi relativi all’installazione di impianti idonei a prevenire atti illeciti da parte di terzi, appunto furti e rapine con sottrazioni di beni altrui. Occorre però che:

Insomma, la legge vigente sancisce che questi impianti di sicurezza rientrano nelle cosiddette opere di ristrutturazione edilizia, alle quali sono concesse detrazioni fiscali sulle spese. La finalità è chiaramente quella di supportare il privato in relazione ad esborsi – anche di una certa entità – mirati ad un migliore qualità, tranquillità e sicurezza della propria vita privata. Ma quali sono le spese effettivamente detraibili?

Per legge, sono detraibili i costi legati all’acquisto di ogni tipo di elemento che costituisce il particolare impianto di sicurezza, ovvero – ad esempio – le telecamere, la centralina, i rilevatori ecc. E sono detraibili anche le spese per la realizzazione delle inferriate, delle porte blindate e ovviamente delle casseforti. Non solo: fanno parte dell’agevolazione fiscale in oggetto, anche tutti i servizi collegati, quali la progettazione del sistema di sicurezza, il collaudo e le consulenze in merito.

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Chi sono i destinatari? come pagare le spese?

La legge in materia di detrazioni fiscali antifurto e casseforti si rivolge non solo ai proprietari delle abitazioni, ma anche agli inquilini/affittuari, vale a dire tutti coloro che in concreto vivono nella casa contenente l’impianto di sicurezza. Tuttavia le norme fiscali impongono – per potersi avvalere delle detrazioni in oggetto – che il pagamento delle suddette spese sia effettuato con strumenti tracciabili, ovvero con bonifico in banca o in posta, indicando causale, partita Iva dell’addetto all’installazione e codice fiscale del destinatario dell’agevolazione. Il pagamento in contanti e senza adeguata tracciabilità, non darà diritto ad alcuna detrazione: insomma, un incentivo ad evitare movimenti di denaro che non siano conosciuti dal Fisco. Anzi è chiaro che in sede di  dichiarazione dei redditi, il contribuente dovrà opportunamente segnalare le spese sostenute negli spazi ad hoc.

A quanto ammonta l’agevolazione?

La detrazione in esame, un vero e proprio “bonus sicurezza”, corrisponde al 50%, a copertura e rimborso dei costi sostenuti per l’installazione di sistemi antifurto e casseforti. Insomma, allo stato attuale della normativa, è assicurato il recupero di almeno una parte delle somme investite per rendere più sicura e protetta la propria abitazione.

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