Pensioni ultime notizie: uscita a 63 anni senza penalizzazioni, parla Baretta

Pensioni ultime notizie, torna in auge il famoso Ddl 857 che potrebbe sostituire Quota 100. Ecco cosa hanno detto Pier Paolo Baretta e Cesare Damiano.

Pensioni ultime notizie uscita a 63 anni
Pensioni ultime notizie: uscita a 63 anni senza penalizzazioni, parla Baretta

Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta è stato ospite de L’Approfondimento di Cesare Damiano, in onda su Rete Sole e poi ritrasmesso sul sito di Damiano. Tra i tanti temi toccati non poteva mancare anche quello previdenziale, in particolare la soluzione post-Quota 100, ovvero le alternative che andranno a sostituire la misura di pensione anticipata in scadenza il 31 dicembre 2021.

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Pensioni ultime notizie: Ddl 857 con revisioni dopo Quota 100?

Damiani, Baretta e Gnecchi furono i promotori del famoso Ddl 857, tornato in auge da qualche settimana, che potrebbe, con le opportune modifiche e revisioni, sostituire Quota 100 quando la misura arriverà al suo termine naturale il 31 dicembre 2021. La soluzione potrebbe ammorbidire lo scalone che si andrà a creare. Abbiamo detto un Ddl 857 con le opportune modifiche, visto che l’impianto originario di questo provvedimento prevedeva una penalizzazione annua del 2% (con uscita a 63 anni) tant’è che alla fine il pensionato avrebbe perso un 8%.

Baretta è tornato a spingere su questa proposta, fissando un limite anagrafico (62-63 anni) e contributivo (35 anni) per un’uscita anticipata facoltativa ma senza penalizzazione perché non avrebbe senso. Nel 2013 la penalizzazione era stata pensata per far fronte al sistema retributivo/misto che però oggi non avrebbe più senso, in quanto si va verso il contributivo per tutti.

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Pensioni ultime notizie: Ddl 857 e le modifiche imposte dal contributivo

Per Baretta, comunque, il problema c’è. “Quando finisce Quota 100 avremo uno scalone e un buco. Non vogliamo tornare alla Legge Fornero e dobbiamo porci il problema di come si esce da Quota 100”. Da qui il ritorno alla proposta del Ddl 857: “Gli anni cambiano e cambia anche il sistema”, ha dichiarato Baretta. “Andiamo verso il contributivo, l’idea di allora che prevedeva quella penalizzazione era legata a un sistema misto, dove il retributivo era vigente”, ma se si va verso il contributivo la penalizzazione non ha più ragion d’essere. “Va stabilito un punto di partenza che garantisca la sostenibilità del sistema: 35 anni di lavoro sarebbe un modo, oppure un’età attorno a 62/63 anni”. Un peso importante lo ha comunque il contributivo. “Tanto verso, tanto ho a disposizione e poi a un certo punto riscuoto. Vado a casa, faccio i conti, discuto con i miei figli, con mia moglie, quest’anno vado io, il prossimo vai tu e sulla base di questo scelgo. Questo perché il sistema contributivo mi consente di calcolare quando posso andare in pensione”. In conclusione Baretta ha affermato di condividere ancora l’impianto del Ddl 857, “ma le modalità rispetto alle scelte di allora si sono evolute” e saranno dunque necessarie delle revisioni.

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