Peggiori linee ferroviarie d’Italia 2019: classifica aggiornata e tagli

Come di consueto, anche quest’anno, Legambiente ha pubblicato il proprio rapporto sulle peggiori linee ferroviarie d’Italia

Linee ferroviarie
Peggiori linee ferroviarie d’Italia 2019: classifica aggiornata e tagli

Come di consueto, anche quest’anno, Legambiente ha pubblicato il proprio rapporto sulle peggiori linee ferroviarie d’Italia.

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In cima alla classifica di Legambiente delle peggiori linee ferroviarie d’Italia si trova l’ex Circumvesuviana. La linea dell’area metropolitana di Napoli lunga 142 chilometri accusa importanti problematiche che riguardano tagli al servizio, materiale rotabile vetusto e guasti frequenti fanno notare dall’associazione ambientalista (rispetto al 2012 ha perso il 22% dei passeggeri). In seconda posizione c’è la Roma Nord-Viterbo: la velocità media sulla linea è di 39 chilometri orari recita una nota del rapporto.

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Anche la medaglia di bronzo dello spiacevole elenco tocca la Capitale e, nello specifico, la linea S.Paolo-Lido di Ostia: è servita soltanto da 15 treni, erano 24 nel 2015. Tra le peggiori linee anche la Milano-Chiasso, la Terni-Sansepolcro, l’Agrigento-Palermo, la Battipaglia-Potenza-Metaponto, la Genova-Arquata Scrivia, la Torino-Ivrea-Aosta e, a chiudere la top ten, la Verona-Rovigo.

Meglio auto e pullman dei treni

Riduzione dei treni e allungamento dei tempi di percorrenza stanno spingendo sempre più viaggiatori a scegliere auto e pullman invece dei treni: negli ultimi 10 anni sono diminuiti del 30% secondo le stime dell’associazione ambientalista. Tra l’altro, la tendenza viene aggravata dalla scelta di alcune regioni, almeno 16, di aumentare le tariffe contestualmente a un taglio delle tratte (13 regioni); in Campania, per esempio, si registra un incremento dei prezzi pari al 48% e in parallelo un taglio dei servizi del 15%.

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Insomma, si può parlare di un vero e proprio paradosso sottolineano da Legambiente. Nel dossier, però, un dato positivo “indubbiamente c’è: si riduce l’età dei treni in circolazione. Continua infatti la dismissione dei convogli più vecchi in molte regioni, con l’età media arrivata a 15,4 anni rispetto al 2017 (quando il dato era di 16,8), grazie al trend iniziato negli scorsi anni con l’immissione di nuovi convogli da parte di Trenitalia”.

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