Pensioni ultime notizie: difetti Quota 101, cosa cambia rispetto a Q100?

Pensioni ultime notizie: in cosa consiste la proposta Quota 101 che andrebbe a sostituire Quota 100 e quali sono i difetti?

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Pensioni ultime notizie: difetti Quota 101, cosa cambia rispetto a Q100?

Pensioni ultime notizie, aumentano le proposte legate alla riforma generale del sistema previdenziale e tra le ultime ipotesi emerse spicca Quota 101, che dovrà sostituire Quota 100 (che arriverà a scadenza naturale) aumentando di 1 anno il requisito anagrafico o contributivo, ma pur sempre fissando a come sono ora i limiti minimi di uscita (62 anni di età e 38 anni di contributi). La proposta di Quota 101 è stata formulata dal ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, che in questo modo manterrebbe l’impianto di Quota 100 con qualche modifica, senza dover spendere troppe risorse, ma utilizzando i risparmi di Quota 100.

Pensioni ultime notizie: Quota 101, come funziona

Come anticipato, Quota 101 sarebbe una diretta evoluzione di Quota 100, ma con un anno in più. Rispettando i requisiti minimi anagrafici (62 anni) e contributivi (38 anni), a partire dal 1° gennaio 2022, giorno in cui Quota 100 di fatto non esisterà più, si potrà uscire con 63 anni di età e 38 anni di contributi oppure 62 anni di età e 39 anni di contributi. In questo modo si andrebbe a evitare lo scalone di 5 anni alla fine di Quota 100, in modo tale che i pensionandi che matureranno i requisiti a partire dal 2022, non dovranno aspettare un quinquennio circa per andare in pensione di vecchiaia o anticipata. Il vincolo anagrafico, inoltre, non sarebbe dissimile da altre forme di flessibilità in uscita, come è il caso dell’Ape sociale, che però è riservata ad alcune categorie di persone e non a tutti. Infine, l’importo sull’assegno non subirebbe ulteriori penalizzazioni, ma resterebbe il divieto di cumulo con reddito da lavoro per proseguire sulla strada del turnover professionale.

I difetti di Quota 101

Detto questo, Quota 101 mostra anche alcuni difetti importanti e tra questi si annovera che la misura avrebbe le stesse problematiche già spesso denunciate di Quota 100: per le categorie di lavoratori più penalizzate, come le donne, i precari e chi ha avuto carriere discontinue, Quota 101 resterebbe sempre una misura penalizzante, poiché va a richiedere un requisito contributivo molto elevato e che non tutti possono permettersi, in particolar modo chi, quando andrà in pensione, avrà un assegno molto basso proprio per via della sua vita professionale discontinua e per il metodo di calcolo interamente contributivo. Per questo motivo si sta ragionando su altre soluzioni che possano soddisfare anche questa ampia categoria di lavoratori, che da Quota 101 non riceverebbero alcun cambiamento positivo.

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