Decreto salva economia: lavoro, imprese, mutui e misure fiscali

Decreto salva economia “Cura Italia”, approvato ieri dal CdM. Le novità riguardo il lavoro, le imprese, i mutui e le misure fiscali

penne e soldi
Decreto salva economia: lavoro, imprese, mutui e misure fiscali

Abbiamo già parlato della bozza del decreto salva-economia in discussione negli scorsi giorni a Palazzo Chigi. Ieri il decreto salva economia, da 25 miliardi, è stato ufficialmente approvato in sede del Consiglio dei Ministri. Il Decreto prevede misure dirette di sostegno a famiglie, imprese e lavoratori, pubblici o privati, single o genitori, autonomi, dipendenti o co.co.co.

Nello specifico, tre miliardi e mezzo sono stati stanziati per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile, mentre dieci per il sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito “affinché – ha ribadito Gualtieri – nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus”.

Dopo il Consiglio dei Ministri, il Premier Conte ha esposto le novità del Decreto salva economia «Cura Italia»: “è una manovra economica poderosa – ha ribadito il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese famiglie lavoratori”.

Decreto salva economia: cosa prevede

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il Decreto salva economia.

FISCO e MUTUI – Si prevede un rinvio delle scadenze fiscali che a partire già dalla scadenza del 16 marzo avranno efficacia retroattiva. È confermata inoltre la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche. La rata del mutuo sulla prima casa può essere sospesa fino a 18 mesi per coloro i quali non hanno percepito una retribuzione in questi giorni. La misura riguarda in particolare cassaintegrati e le famiglie che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza coronavirus. Vale anche per i liberi professionisti con un calo del fatturato superiore al 33%. I lavoratori in quarantena sono a tutti gli effetti considerati in malattia.

PMI – Il decreto salva economia prevede una moratoria sui prestiti e sulle linee di credito delle PMI e micro imprese che, a causa delle misure restrittive di prevenzione del contagio, facciano richiesta alla banca che ha concesso il credito.

GRANDI IMPRESE – Per le imprese che fatturano fino a 2 milioni di euro e per quelle maggiormente colpite dalla crisi (ristorazione, turismo, trasporti, sport, cinema, teatri, etc.) c’è la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi (Iva e Irpef) fino al 31 maggio. Il decreto salva economia prevede anche uno Stop anche alle Cartelle esattoriali e ai controlli fiscali.

FAMIGLIE – Con l’estensione della chiusura delle scuole,  per i dipendenti del settore privato che hanno figli fino a 12 anni di età è prevista l’estensione del congedo parentale a 15 giorni o, in alternativa, un voucher baby-sitter da 600 euro. Per il personale sanitario (medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio), il decreto salva economia stanzia un bonus ulteriore ad hoc di 1,6 miliardi che permetterà ai lavoratori di usufruire di un voucher baby-sitter di 1000 euro. I permessi previsti dalla legge 104, per tutto il periodo di marzo e aprile saranno estesi a dodici giorni.

I genitori lavoratori dipendenti pubblici o privati e iscritti alla Gestione separata con figli al di sotto dei 12 anni possono godere di un’indennità pari al 50% del salario o 1/365 del reddito. Per i genitori con figli tra i 12 e i 16 anni è prevista la possibilità di poter usufruire del congedo straordinario, senza indennità. Per i genitori dei figli disabili non ci sono limiti di età per ottenere congedi e indennità.

ALITALIA – Il decreto salva economia prevede poi uno stanziamento di seicento milioni di euro per tamponare la crisi delle compagnie aeree. In particolare, lo Stato torna a controllare la Compagnia di bandiera italiana, attraverso la costituzione di una società interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

SALARIATI – Sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le aziende con un solo dipendente. La misura più importante del decreto salva economia però riguarda il Bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, che, durante questo periodo, continuino a recarsi al lavoro.

LAVORATORI AUTONOMI E STAGIONALI – È prevista una copertura per i lavoratori stagionali, partite Iva e co.co.co che lavorano per società e associazioni sportive dilettantistiche, iscritti alla gestione separata, con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. È necessario però che non siano titolari di pensione e iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

Per gli altri lavoratori autonomi e liberi professionisti, questo primo decreto salva economia (ma la ministra Nunzia Catalfo assicura ce ne saranno altri) stanzia 3 miliardi a tutela del periodo di inattività dei liberi professionisti. In ogni caso, c’è la possibilità di una sospensione dei contributi previdenziali.

SOSTEGNO AFFITTI NEGOZI  Per gli esercenti e commercianti è previsto un credito d’imposta al 60% del canone di affitto di marzo.

AMMORTIZZATORI SOCIALI – Cassa integrazione fino a nove settimane per tutte le imprese, anche per quelle con meno di 5 dipendenti. Il decreto salva economia garantisce ammortizzatori anche per i lavoratori agricoli, gli stagionali (comparto turistico in primis), i lavoratori autonomi e chi ha un contratto a tempo determinato.

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