Quando si rientra a scuola per coronavirus: le due ipotesi al vaglio

Una domanda comincia a diventare pressante con la scadenza del 3 aprile ormai prossima: quando si rientra a scuola? Le ipotesi sul tavolo

Quaderno
Quando si rientra a scuola per coronavirus: le due ipotesi al vaglio

Una domanda comincia a diventare pressante con la scadenza del 3 aprile ormai prossima: quando si rientra a scuola? Difficile dirlo con esattezza anche se di certo gli studenti non torneranno tra i banchi molto presto. Ecco le ipotesi sul tavolo.

Quando si rientra a scuola? Sicuramente non prima di maggio

Anche se il picco dei contagi dovesse arrivare entro fine marzo sicuramente non si potrà rientrare a scuola prima di inizio maggio. Quindi, anche se manca ancora qualche giorno, la scadenza fissata a inizio emergenza coronavirus per il 3 aprile è destinata a essere prorogata. A dirlo anche lo stesso ministro dell’Istruzione Azzolina qualche giorno fa ribadendo quanto accennato poco prima dal Presidente del Consiglio Conte.

Dunque, messa da parte la deadline di inizio mese prossimo, le ipotesi sul tavolo del Miur al momento sembrano: ritorno alla normalità delle attività didattiche il 15 aprile, l’ipotesi meno probabile, il 15 maggio oppure a metà settembre, cioè arrivederci al prossimo anno scolastico. Proprio quest’ultima pare essere l’ipotesi più probabile al momento considerando la necessità di preservare i primi risultati delle restrizioni volte al contenimento dei contagi.  

Valutazione ed Esami di Stato

Le lezioni continuano, però, anche se in modalità telematica: tuttavia, a molti sembra chiaro che la valutazione degli studenti potrebbe risentirne. Ad ammetterlo anche il vice presidente dell’Associazione nazionale Presidi Mario Rusconi: “va detto con franchezza, non siamo molto allenati dal punto di vista della tecnologia. Al Sud ci sono molte situazioni dove gli studenti non hanno un computer a casa”, dunque, è bene non illuderci: “la valutazione dei ragazzi quest’anno non potrà essere perfetta”.

D’altra parte, la sospensione dell’attività didattica “in presenza” potrebbe mostrare degli effetti anche sulla preparazione dei ragazzi e, in primo luogo, sul mezzo milione di studenti che quest’anno deve affrontare la Maturità. Anche qui non si è deciso ancora nulla, però, sono allo studio dell’amministrazione centrale una serie di modifiche all’Esame di Stato nel caso in cui non si rientrasse a scuola prima della fine dell’anno scolastico. Riduzione del programma, commissione solo interna per l’orale e annullamento degli scritti, per quello che vale allo stato dei fatti, sono tutte possibilità plausibili.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it