Il mobbing: cos’è, come funziona ed alcuni esempi. Come reagire?

Mobbing: di che si tratta e come si può distinguere a lavoro. Le condotte che lo integrano ed i requisiti essenziali. Come difendersi?

Il mobbing cos'è, come funziona ed alcuni esempi. Come reagire
Il mobbing: cos’è, come funziona ed alcuni esempi. Come reagire?

Il mobbing è quanto di più spiacevole possa capitare sul luogo di lavoro. Rimproveri, battute continue di cattivo gusto, insulti, offese e provocazioni di vario tipo, indicano tutti la concretizzazione di episodi di mobbing in ufficio. Vediamo allora più nel dettaglio come questo fenomeno si esprime, con quali modalità e che risposta dà la legge alla vittima di questi affronti.

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Mobbing in ufficio: che cos’è?

La parola “mobbing” deriva dalla lingua inglese, ovvero dal verbo “to mob”: aggredire una persona. Pertanto già l’espressione non lascia dubbi: il luogo di lavoro talvolta può trasformarsi in una sorta di arena in cui i colleghi, in un clima di frustrazione generalizzato, si accaniscono su una o più persone, in modo da isolarla e compiere atti di vera e propria violenza psicologica.

I rischi connessi al mobbing sono noti non soltanto agli avvocati, ma anche ai medici: le continue aggressioni più o meno velate e le vessazioni ripetute nel tempo possono causare nella vittima un perdurante stato di angoscia e/o ansia che può produrre un oggettivo danno di salute, per il quale è possibile chiedere un risarcimento.

Il mobbing è insomma una condotta da condannare in ogni caso: con essa, i colleghi o il capo attuano azioni mirate a mettere all’angolo la vittima, costringendolo alle dimissioni o al licenziamento. Spesso il mobbing trova origine in gelosie o antipatie che sul luogo di lavoro – specialmente se si tratta di un ambiente pesante e oppressivo – possono più facilmente emergere.

Come si manifesta: i tratti essenziali ed alcuni esempi

Il mobbing, dal punto di vista pratico, può essere sostanzialmente di due tipi:

Come anche acclarato dalla non esigua giurisprudenza in materia, ci sono alcuni segnali che consentono di affermare con certezza che un lavoratore è vittima di mobbing. Eccoli in sintesi:

Ma in concreto, quali esempi di mobbing si possono fare, per avere più chiare le idee? eccone qualcuno:

Insomma, com’è facile immaginare, i casi possibili sono pressocché infiniti, stante l’estrema variabilità delle situazioni pratiche in cui possono manifestarsi.

Che fare in caso di molestie, insulti o angherie a lavoro?

Più strumenti sono previsti dalle norme in materia, a favore di chi è vittima di mobbing a lavoro. Vediamole in una rapida rassegna:

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Concludendo, saranno tuttavia decisive le prove della condotta di mobbing: testimonianze di colleghi, messaggi scritti, certificati medici ecc. In particolare, come sopra accennato, ribadiamo che per ottenere giustizia sarà necessario provare la continuazione nel tempo delle condotte (almeno 6 mesi); il nesso di causalità tra atti di mobbing e danno alla salute; e, non meno importante, dovrà essere dimostrato l’effettivo danno alla salute, mediante la produzione di documentazione medica ad hoc. In presenza di questi elementi, ottenere la condanna e il conseguente risarcimento non sarà impresa impossibile.

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